Tu@: “La mobilità è solo uno spot elettorale per la Lega”
“Basta guardarsi indietro di poche settimane per rendersi conto di quanto sia drammatica la situazione delle strade di Saronno, quando si parla di sicurezza. Alla recente tragica morte di Enrico Croci, ottantenne investito insieme alla moglie mentre attraversava via Caduti Liberazione, vanno aggiunti diversi altri episodi con feriti anche gravi che hanno gettato nello sconforto non solo le vittime ma anche gli investitori e le rispettive famiglie. Nessuna forza politica saronnese, men che meno la Lega di Alessandro Fagioli, che guida la città, ha ritenuto opportuno scrivere una riga su questa situazione.
La Lega ha fatto della “lotta ai 30 all’ora” un cavallo di battaglia della propria campagna elettorale, ma sappiamo benissimo che è proprio la moderazione del traffico a ridurre la percentuale di morti e feriti. Al momento, come emerso dalla Commissione Lavori Pubblici (non esistendo un assessore alla Mobilità, le questioni a riguardo sono in carico all’assessore Dario Lonardoni), il piano della giunta è quello di rivedere lo stato attuale imponendo il limite a 30 km/h “solo dove serve”. Hanno anche detto che verranno fatti dossi e piste ciclabili. Quando, dove e come non lo sappiamo.
Il punto è che non esiste alcun progetto di mobilità per la città che abbia una visione complessiva strategica in favore delle utenze deboli. Questo significherebbe non tanto impedire l’uso dell’auto, quanto privilegiare chi si muove in città con mezzi alternativi: mezzi pubblici, biciclette, a piedi. Andrebbero creati percorsi dedicati, protetti laddove necessario, in modo da incentivare le persone a spostarsi in questo modo e a lasciare a casa l’auto. Oggi non succede, anche perché le strade – giustamente – sono viste come una costante minaccia. Gli assembramenti di auto attorno alle scuole o ai luoghi in cui i minori fanno attività ne sono una chiara testimonianza: vent’anni fa si andava tutti in bici, oggi c’è paura.
Oggettivamente il problema è complesso, ma occorrerebbe perlomeno volerlo affrontare senza paura di usare mezzi drastici. Per esempio, sappiamo tutti benissimo da tempo come in via Caduti Liberazione – dove Enrico Croci è stato investito – ci sia una situazione di pericolo costante: troppe auto e marciapiedi e sede stradale troppo stretti per consentire una coesistenza in sicurezza di tutte le tipologie di traffico. Chi ha avuto il coraggio di farci un senso unico e una ciclabile? Nessuno, perché guai a toccare il traffico automobilistico.
Le questioni riguardanti la mobilità, se davvero si pensa alla sicurezza dei cittadini, non si affrontano a suon di spot elettorali. Bisogna avere il coraggio di fare scelte impopolari: sensi unici, limiti bassi, rallentatori, una campagna informativa costante e multe draconiane a chi va troppo forte in città. Questo è quello che va fatto ma la Lega, per ideologia e per mantenere il proprio bacino elettorale, non lo farà mai.
Ed è un peccato, perché moderare la velocità non vuol dire colpevolizzare gli
Per risolvere un problema bisogna prima vederlo e poi dotarsi degli strumenti necessari. Al momento constatiamo che, quando di parla di sicurezza, la Lega è strenuamente impegnata in una campagna di disinformazione per tenere fuori da Saronno 32 migranti, ma dei pericoli della strada non sembra curarsi granché.
Davvero non basta dipingere le strisce pedonali di rosso per evitare che ciò succeda da sé, in caso d’incidente. Serve di più. Per esempio, come
12052016