Profughi, don Armando: ” Rimprovero Saronno perchè la amo”
Ecco il testo integrale
“E’ capitato che, in una domenica nel cuore dell’estate, le tre letture della Parola di Dio avessero come unico tema “la città”. Era Gerusalemme, ma si intendeva ogni città. Per ciascuno quella “dove sono sepolti i padri”. Noi, oggi, dovremmo tradurre Gerusalemme in
“Saronno”. Ora che siamo tutti tornati dalle vacanze, alla vigilia dell’apertura delle scuole, all’inizio del nuovo anno sociale, vorrei dire tre cosette sulla nostra città.
Una Saronno da ricostruire. Non perché vi sia stato anche qui il terremoto. No. Ma ogni città, anzi ogni realtà, va costruita e ricostruita continuamente! Anche a livello fisico! Milano negli ultimi anni ha cambiato volto, con quartieri nuovi e innovativi: Porta Nuova, il Portello.
Ognuno di noi lo fa per la sua casa… Ma non basta: Saronno, come ogni città, va costruita e ricostruita ad ogni nuova generazione a livello di educazione, di valori, di vivibilità. Si ricomincia sempre daccapo, come alla nascita di ogni nuovo figlio. Ecco perché riaprono scuole, oratori, centri sportivi e sedi associative.
Una comunità cristiana da sostenere. In quei brani di Scrittura si narra di Paolo che raccoglie soldi da Macedoni e Greci, li porta a Gerusalemme e lo racconta con semplicità ai Romani! Il mondo (allora conosciuto) in una riga. Muri?! Permessi?! No. Libera circolazione di persone e denaro! La globalizzazione, Roma l’aveva già fatta! Paolo aiuta la sua città, ma è proteso verso Roma. Non si chiude! Abbiamo avuto in città padre Franco Legnani (già missionario in Cambogia) e p. Davide (in Guinea Bissau): uomini che amano Saronno ma da qui vanno nel mondo intero! I Cristiani sono cittadini del mondo e – insieme – innamorati della propria Chiesa– comunità. Vorremmo che tutti i saronnesi fossero orgogliosi della propria Chiesa e la sostenessero secondo le loro reali capacità. Saronnesi, avete ricevuto tanto dalla Chiesa: educazione, fiducia, coraggio di affrontare la vita, fede, amore. Sarebbe troppo restituire, almeno in aiuti materiali, i beni spirituali
ricevuti?
Una Saronno da correggere. Gesù rimprovera Gerusalemme perché la ama. Anche voi lo fate coi figli che amate. Tocca anche a me
rimproverare, perché amo questa città a cui il vescovo mi ha destinato. Siamo da secoli una città all’avanguardia nella laboriosità (un tempo artigianato e commercio, poi industrie eccellenti, ora professioni e creatività). Di conseguenza siamo una città all’avanguardia nell’arte e nella cultura (chiesa di s. Francesco, Santuario, molteplici scuole che attirano migliaia di studenti, teatro, cinema, centri culturali e sportivi…). Siamo una città all’avanguardia in particolare nella Carità. Il mio dolce rimprovero è: non possiamo perdere ora, con leggerezza e faciloneria, il nostro Dna! Ridiamo vita a ciò che i nostri padri hanno creato! Non permettiamoci di ragionare e di agire in un modo che farebbe vergognare chi prima di noi ha fatto di Saronno un’eccellenza nell’amore! Mi immagino che Madre Teresa sarebbe contenta di Saronno. Perché scontentarla proprio ora?
18092016