Addio al 21enne Mattia: “Non farà più il difensore in campo, ma nella vita di tutti noi”
SARONNO – “Quando giocava a calcio Mattia ricopriva il ruolo di difensore ed è quello che continuerà a fare. Adesso non si occuperà più di proteggere la porta ma tutti noi: i genitori, il fratello, gli amici di sempre e tutti quelli a cui manca la sua gioia di vivere”.
Così don Luigi Carnelli ha concluso il funerale di Mattia Vendramin, il 21enne saronnese morto l’antivigilia di Natale investito da un treno a Zurigo, in Svizzera, mentre era in viaggio per tornare a casa per le feste.
Stamattina alle 10,30 oltre 400 persone si sono ritrovate nella chiesa della Cassina Ferrara: la San Giovanni Battista era tanto gremita che, malgrado una cinquantina di amici e conoscenti siano rimasti fuori, è stato necessario tenere aperte le porte.
All’interno tanto dolore e commozione durante il rito officiato dal vicario don Luigi Carnelli con il prevosto monsignor Armando Cattaneo, il suo predecessore don Angelo Centemeri e don Federico Bareggi.
“Oggi siete accorsi in tanti per l’ultimo saluto a Mattia perchè lo sappiamo che ci sono legami che nemmeno la morte può spezzare. Adesso ci sentiamo impotenti e incapaci perché vorremmo ridare a Mattia la si voglia di vivere, la sua giovinezza, quel lavoro che cercava con impegno. Ma Mattia ha trovato altro ha trovato la vita eterna”.
E ha continuato: “Se Mattia ci potesse parlare adesso ci direbbe “ho trovato la mia stella” ed adesso sono pronto ad intercedere e a continuare a pensare a tutti voi”. Don Luigi ha concluso un appello ai presenti: “Chiudiamo questa omelia con un minuto di silenzio in cui ognuno di noi chiuderà al Signore qualcosa per il nostro Mattia anche perchè da ora in poi sarà lui a fare la stessa cosa per noi”.
Al termine dell’omelia, prima dei ringraziamenti fatti dal vicario a nome della famiglia a tutti i presenti, spazio alla lettura dello scritto “la morte non è niente” di Sant’Agostino. Dopo che l’urna con le ceneri del giovane è stata portata sul sagrato alcuni giovani hanno lanciato palloncini azzurri, bianchi e neri nel cielo della Cassina accompagnati da un lungo applauso dei presenti. L’urna è stata quindi portata nel cimitero di via Prampolini.
La fine dei funerali ha letteralmente paralizzato la frazione soprattutto per la gran quantità di persone all’esterno della chiesa.
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07012016