Casali: “Cambiare la mobilità, seguendo l’esempio dell’Olanda”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Franco Casali, consigliere comunale di Tu@Saronno e candidato alle Regionali a sostegno di Gori a tema mobilità.
“Gran parte della mobilità lombarda è rappresentata dal traffico automobilistico privato. Cosa significa muoversi in auto, in moto, e con mezzi anche pubblici non elettrici o a metano? Tutti i mezzi con motore a combustione interna (benzina, diesel, metano), chi più chi meno, sono fonte di inquinamento e altri problemi. Inquinamento atmosferico ed acustico, ingorghi stradali, occupazione di spazi pubblici nei parcheggi e sulle strade, e soprattutto sono fonte di incidenti stradali, con morti e feriti gravi, persone che subiscono danni permanenti, e conseguenti costi sociali. Un grosso problema di sicurezza, quindi.
Nel 2015 si sono verificati in Lombardia 32.774 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 478 persone e il ferimento di altre 45.203 (fonte Istat). Nel 2015, il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 17,5 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale – 288,1 euro pro capite – e in quasi 3 miliardi di euro – 298,6 euro pro capite – in Lombardia; la regione incide per circa il 17% sul totale nazionale, facendo peggio della media italiana.
Tutti sappiamo della pessima qualità dell’aria che respiriamo e dei gravi problemi di salute che questo provoca: patologie respiratorie, e nei soggetti più predisposti, il cancro (rapporto Airc Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). L’impatto è pesante soprattutto al Nord – Il 65% della mortalità per inquinamento atmosferico – con la Lombardia, maglia nera, a guidare la classifica delle regioni con il tasso di mortalità più alto.
Una parte della soluzione di questi problemi è rappresentata dalla mobilità sostenibile. Muoversi in bicicletta, tradizionale o a pedalata assistita, a piedi, con mezzi pubblici elettrici o a metano, rappresenta la soluzione a uno dei maggiori problemi della nostra Regione, il traffico automobilistico, con tutto quello che questo comporta. Chi va in bicicletta non inquina, occupa spazi minimi, sia in movimento che in sosta, non fa rumore, non provoca incidenti. Pedalare fa guadagnare in salute, sia fisica che mentale, gioia di vivere e socializzazione. Si risparmia anche, cosa non secondaria: costi di acquisto e manutenzione minimi, no assicurazione, no bollo, no consumi di carburante e olio, no box.
Occorrono, oltre a piste ciclabili e ciclopedonali, anche altri provvedimenti a supporto della mobilità sostenibile: 30 chilometri all’ora e allargamento delle Ztl, ed in generale, interventi di moderazione del traffico come richiesto anche dalla campagna elettorale nazionale Fiab
L’Olanda degli anni 70 costituiva un esempio negativo per ingorghi stradali, incidenti mortali e con feriti gravi, inquinamento atmosferico ed acustico, come la Lombardia oggi. La svolta è venuta dall’alto. Politici illuminati hanno guidato il cambiamento del Paese, portandolo gradualmente, ma in maniera sempre più decisa, verso una mobilità alternativa e sostenibile, con i risultati che tutti oggi riconoscono
Perché non farlo anche noi, in Lombardia?
Fare, e fare bene