Saronno Sette, Airoldi bacchetta Raffaele Fagioli: “Che fine ha fatto la terzietà del presidente del consiglio comunale?”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’ex presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi in merito alla bufera del Saronno Sette che ha visto ieri l’attuale numero uno dell’assemblea cittadina Raffaele Fagioli difendere l’operato dell’Amministrazione.
Nel 2015, con l’arrivo dell’Amministrazione leghista, il “Saronno Sette” cambia pelle: perde il tricolore dal frontespizio e perde la pagina dedicata ai commenti delle forze politiche cittadine.
La Costituzione repubblicana, all’art. 12, recita: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso”. Ancora: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (art. 21).
Non sembrino fuori luogo questi richiami alla Costituzione della Repubblica per una vicenda che può apparire di portata ben più modesta. L’Amministrazione Fagioli, forse senza neppure rendersene conto, ha contemporaneamente soppresso il richiamo ai colori della Repubblica e impedito ai rappresentanti dei saronnesi eletti in Consiglio comunale di manifestare il loro pensiero su l’unico strumento informativo di cui è dotata.
A tre anni di distanza questa scelta potrebbe essere spiegata con le innumerevoli occasioni nelle quali tanto il Sindaco quanto la Giunta e la maggioranza si sono mostrati insofferenti alle osservazioni critiche e inidonei a sostenere il confronto con chicchessia. E da qui l’assoluta necessità di dotarsi di costosi addetti stampa che supplissero, almeno parzialmente, a questa afasia da confronto.
Ma a ben vedere la vicenda costringe a porsi un’altra e ben più fondamentale questione: quale concetto di democrazia anima costoro? Forse quello di una democrazia autoritaria che nega l’autorità della democrazia? Forse una democrazia presunta, in forza della quale chi vince le elezioni si arroga qualsiasi diritto, compreso quello di negare qualsiasi diritto agli avversari? E se così fosse, cosa ci avrebbero guadagnato i saronnesi? Dai risultati prodotti da questa amministrazione, si direbbe nulla. Assolutamente nulla.
In questo scenario, non sorprende l’intervento, se mi è concesso, maldestro, del mio successore Raffaele Fagioli su l’ultimo numero del periodico Saronno Sette: in assenza di contraddittorio non poteva che apparire apologetico e suscitare più che comprensibili polemiche. A lui, che rappresenta la seconda autorità cittadina dopo il Sindaco, mi permetto richiamare l’assoluta terzietà che l’ordinamento gli attribuisce. Una terzietà che, nello specifico, lo dovrebbe vedere in prima linea nel pretendere che il Saronno Sette torni ad ospitare, quanto prima, le opinioni di tutte le forze politiche saronnesi.