Animalisti: “Torneremo a Sant’Antonio, per dar voce a chi non ce l’ha”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo Centopercentoanimalisti in merito al presidio organizzato domenica durante la rievocazione di Sant’Antonio
Domenica 13 gennaio militanti di Centopercentoanimalisti hanno tenuto un presidio a Saronno, contro l’uso di animali nella sagra di Sant’Antonio Abate. Dei disagi, stress e maltrattamenti cui sono sottoposti gli animali messi in mostra in questo genere di eventi, abbiamo già parlato e documentato abbondantemente.
Nella sfilata storica, le cose sono andate anche peggio. C’erano cani terrorizzati, cavalli e buoi messi a tirare carri pesanti, galline e un coniglio dentro piccole gabbie, pecore ed agnelli assetati che cercavano acqua nei tombini delle fognature in particolare, i cavalli erano innervositi e a disagio, tanto che un cavallo ha preso la mano ed ha travolto un uomo, ferendolo seriamente. Per gli animali questo tipo di situazioni è solo sofferenza, stress, paura.
Niente di strano che al passaggio di animali, quando i nostri militanti protestavano, alcuni bifolchi locali invece applaudissero; cosa che ha portato ad accesi scontri verbali con i provocatori. E dire che la sfilata storica di Saronno è una delle migliori tra quelle che siamo costretti a vedere nei vari presidi a palii o sagre: bei costumi, documentazione storica, bravi figuranti. Perché devono rovinarla inserendoci animali che soffrono?
Il presidio è durato per tutto il tempo della sfilata, con cori, lancio di carta igienica, scambi accesi con gli spettatori più retrogradi. Il clima che si respirava ci ha fatto capire che la strada dell’evoluzione per i saronnesi è lunga, e sarà necessaria la nostra presenza anche il prossimo anno.
Abbiamo notato e apprezzato che il gufo (animale notturno) quest’anno non è stato fatto sfilare, non abbiamo per nulla gradito il boato dei botti a fine sfilata, figuriamoci come avranno reagito gli animali presenti, evidentemente i politici di Saronno sono rimasti fermi ai tempi della peste. Torneremo a Saronno, per dare voce a chi non ce l’ha.
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14012018
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Commenti
Povera Italia.
Nessuno purtroppo riesce a capire che se togli le tradizioni ad una popolazione togli identità togliendo identità ad un popolo è più da manipolare!
Secondo me qualche animalista indossava giacca imbottita di piumino d’oca…. E le oche non si tosano come le pecore….
Gli “amici animalisti” hanno superato ogni limite. Personalmente sono più che satura delle loro prepotenze verbali e non, della loro arroganza, del pretendere di essere gli unici detentori del “verbo”, del voler dettare regole di comportamento universali, della loro ingerenza nelle vite e nelle scelte altrui, del loro ritenersi i perfetti in un mondo di criminali. BASTA!
bravi…fate bene. In piccole gabbie per essere mostrati al pubblico, ci dovrebbero stare i bipedi.
….hanno insultato tutto il tempo, dicendo anche parolacce pesanti se ascoltate dai bambini, per altro presenti. Mi sorge un dubbio, il bambino si scandalizza per il maiale ma non ad ascoltare queste cose? mah
Ma come si fa ad ammettere questa manifestazione con animali che forse potrebbero anche innervosirsi per il trambusto creato e creare problemi?
L’ordine pubblico ? La sicurezza ?
Da qualche anno qui a Saronno stiamo assistendo ad ogni genere di assurdita’.
Ma protestare contro le guerre, la fame, lo sfruttamento non fate gli sfigati che a parte spaventare gli animali con le vostre urla isteriche non vi calcola nessuno.
Già perché voi che urlavate e insultabate eravate esempio di evoluzione e di civiltà… insultare chi la pensa diversamente è il modo giusto? Il dialogo troppo da bifolchi?! Poi sarebbe interessante capire perche lanciavate cartacce… ma che ne so io che sono un bifolco…
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Chi la pensa diversamente? Rispettare gli essere senzienti non è un’idea, è rispetto!
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Quindi gli esseri senzienti non animalisti non sono degni di rispetto?
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Non ha molto senso tornare, almeno vi consiglio di cambiare strategia comunicativa.
Preparate cartelloni, volantini, informazioni. Non credo serva molto mettersi in una parte e urlare il proprio dissenso, credo più nell’informazione e nella comunicazione.
Lancio di carta igienica contro i bifolchi che applaudivano?
Anche il loro megafono avrà disturbato gli animali che sfilavano, chissà……
E poi dicono che questa gente è stile “peace and love” perchè ama gli animali
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Il cavallo che ha travolto il figurante era lontanissimo dalla postazione animalista, il suo discorso non regge. Il Santo probabilmente si è messo in mezzo anche lui per lanciare un messaggio a chi non capisce che gli animali devono essere lasciati in pace.
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A Obiettivo
Il discorso regge poichè non mi riferivo alla incidente del cavallo ma a chi sostiene:
” tutti condannati indistintamente a subire urla di bambini e folla, musica ad alto volume per tutta la durata della “tradizione””
Saluti
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Ma loro sono il nuovo che avanza!
Non fa nulla che tengono al guinzaglio il cane per ore… ma si sa ora è di moda passeggiare con il cane.
Ps ricordo a tutti che bisogna raccogliere le deiezioni canine e soprattutto l’urina dei cani sulle ruote delle macchine o sugli spigoli delle abitazioni puzza e rovina,
Ma voi che siete il nuovo che avanza e rispettosi del prossimo non avete bisogno che vi di ricordi di tutto questo!
Il nuovo italico che avanza!
Siete gli stessi che portate con voi il cane in moto o sull’aereo, in quel caso la bestiola non ha paura?
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No caro anonimo. Siamo quelli che piuttosto rinunciano alle vacanze.
Elvira Antibo
P.S.:e siamo quelli che la faccia ce la mettono e sempre. Anche firmandosi.-
Si e poi rinchiudete in case di cura gli anziani perché non avete tempo per guardarli!!!
Il nuovo italico che avanza!
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In gabbia…
Povera Italia.
a me sembra che i bifolchi siano questi quarantaquattro (a dir tanto) gatti (ops non posso dirlo x non offendere i gatti)….per la cronaca ogni volta che provavano a urlare venivano subissati dagli applausi della gente normale, che loro con tanta maleducazione definiscono bifolchi
Ma questi quando la smetteranno di rompere? Magari sono gli stessi che poi nn raccolgono gli escrementi dei loro cani e si definiscono mamma, nonna, degli stessi.