Morte sospette, nuova perizia per l’infermiera Taroni dopo l’annullamento della condanna
SARONNO – Sono state depositate mercoledì le motivazioni del verdetto pronunciato dalla prima sezione penale della Cassazione, lo scorso undici settembre in merito ad una delle condanne relative all’operazione sulle morti sospette all’ospedale di Saronno.
In sostanza accogliendo il ricorso dei legali di Laura Taroni, l’ex infermiera dell’ospedale di Saronno condannata in appello a 30 anni di reclusione con l’accusa di aver dato cocktail di farmaci letali a suo marito, nel 2013, e a sua madre, nel 2014, nell’ambito di una relazione “criminosa e sentimentale” con l’ex primario del Pronto soccorso Leonardo Cazzaniga, il verdetto aveva annullato con rinvio ad altra sezione della Corte di assise di appello di Milano la condanna della donna, pronunciata il 3 luglio 2019.
La motivazione? C’e’ stata una “elusione integrale” del problema delle condizioni psichiche sollevato dalla difesa. In pratica dovrà essere condotto un altro esame che accerti se l’ex infermiera e’ imputabile, o se ha disturbi mentali che possono escludere la sua responsabilità o mitigarla.
Come riportato dall’Ansa, agenzia che ha lanciato la notizia, la Cassazione ricorda che Taroni era stata sottoposta a perizia da esperti che avevano escluso fosse un caso di incapacità di intendere e volere. I due clinici avevano però rilevato “la sussistenza di un disturbo della personalità, senza tuttavia pervenire a corrette conclusioni circa la sua incidenza sulla imputabilità”. Ora ci sarà un appello bis per riesaminare le condizioni psichiche dell’ex infermiera dell’ospedale di Saronno.
Annullate con rinvio anche le lievi condanne per due medici dell’ospedale del varesino rimasti coinvolti marginalmente in questa vicenda. Respinti invece i ricorsi di altri due dipendenti del presidio di piazzale Borrella parte dell’azienda dell’Asst Valle Olona. La notizia dell’annullamento della condanna e del nuovo processo ha sollevato molto clamore in città.