Covid, coda di ambulanze anche all’ospedale di Saronno
SARONNO – Come a Castellanza ed in altre località della Lombardia, mattina di super lavoro quella odierna al pronto soccorso dell’ospedale di piazza Borella: attorno alle 11 si è anche creata una coda di ambulanze – ad un certo punto erano una mezza dozzina quelle che attendevano il loro turno ed a quanto pare soprattutto provenienti dal Milanese – nei vialetto del complesso ospedaliero di piazza Borella, mezzi che attendevano di consegnare i pazienti al pronto soccorso. Che già ieri pomeriggio e poi nel corso della mattinata di oggi rientra tra quelli definiti “sovraffollati”, in base alle rilevazioni di Regione Lombardia: alle 15.30 si contavano in reparto 47 pazienti, 10 in attesa e 37 in trattamento; fra essi 6 in codice rosso, 23 in codice gialli, 8 in codice verde. Ovviamente non tutti con sintomi compatibili con il covid ma anche per altre patologie.
Per informazioni o per le richieste di aiuto riguardo all’emergenza coronavirus. Numero verde gratuito: in caso di sintomi influenzali o problemi respiratori 800894545. Evitare di utilizzare il numero 112 per non intasare le linee, lasciarlo libero per le emergenze sanitarie.
Informazioni generali: chiamare il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute o telefonare al proprio medico di medicina generale o al pediatra.
06112020
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Commenti
AAA
Cercasi quelli che il potere di fare le cose ce l’hanno veramente (non quelli che chiacchierano) e dopo 9 mesi siamo punto a capo.
AAA cercasi:
quello del “io la mascherina non la metto”
quella della “dittatura sanitaria”
quello del “è uno schiaffo in faccia ai lombardi”
ecc.
I Lombardi sono quasi spariti e tra qualche anno spariranno pure gli italiani…
ma basta! …stanchi.
Sono tutti uguali, da dx a sx e da sx a dx…. volevo vedere se la gestivi la situazione.AAA
Cercasi baggianate analoghe….A ricordiamoci anche di quello che voleva multare chi portava la mascherina. Di quello che diceva “il virus e’ morto”….
Di quello che milano non si ferma…solite ipocrisie sinistre