Dopo l’ordinanza-piccioni, Silighini: “Fermiamo la caccia”
SARONNO – “L’esponente della Lega Salvini, Fabio Rolfi, assessore regionale all’Alimentazione, dopo essersi prodigato a promuovere la caccia al cinghiale che abbiamo visto autorizzata in Lombardia 365 giorni all’anno con mozioni approvate per farla usando anche “arco e frecce” con la trasformazione di cacciatori in novelli Rambo, nonostante le indicazioni tecniche degli esperti che spiegavano come contrastare il proliferare di questi animali in modo del tutto naturale senza uccisioni, ha aggiunto un nuovo tassello ai suoi interventi in favore della caccia dando via libera all’uccisione di 20.000 picconi in tre mesi affidando questo compito a 800 cacciatori selezionati in tre mesi da settembre a gennaio”. Lo ricorda Luciano Silighini Garagnani, nella sua veste di presidente del “Comitato difesa animali e ambiente” di Saronno.
Prosegue Silighini:
Ricordo all’esponente della Lega i dati sulle gesta di molte persone dedite alla caccia. Anche in questo caso si evince che le colpe di questo proliferare sono dovute ai tanti cacciatori che si dedicano all’abbattimento di specie protette con l’uso di richiami acustici vietati. Questi sono i reati più frequenti e sui quali spesso si sorvola. Pettirosso, capinera, beccafico, balia nera, torcicollo, pispola, fringuello, ballerina bianca, fanello, peppola, spioncello, migliarino di palude, cinciarella, codirosso spazzacamino, frosone, codirosso, tottavilla: sono 17 le specie protette trovate nei carnieri di cacciatori che continuano a praticare un’attività venatoria che porta alla desertificazione faunistica delle nostre campagne. Desertificazione che vede la scomparsa dei competitor dei colombi, favorendone presumibilmente l’aumento. Invito nuovamente l’assessore all’alimentazione a trovare vie reali di contrasto ai danni alle coltivazioni colpendo i veri responsabili di questi cambiamenti della natura ovvero i cacciatori che invece appaiono, loro si, come una “specie” tutelata.
10072021