Addio Giuseppe Landonio, il ricordo di “una vita spesa tra servizio e silenzio”
SARONNO – “Una vita in punta di piedi, le mani sporche un po’ del metallo del lavoro e un po’ di zucchero delle caramelle del bar dell’oratorio, la sua vera casa, alla Robur, al Brocon in cui era tra i soci della cooperativa”
Inizia così il ricordo di Francesco Banfi di Giuseppe Landonio 81enne saronnese che si è spento dopo 61 anni di servizio all’oratorio. Oggi alle 11 in Prepositurale don Federico Bareggi celebrerà le esequie.
Il “mistero” di quel nome scandito da migliaia di bambini saronnesi “Antonio” “L’Antonio” “Andonio” sgomenti perché qualcuno lo chiamava Giuseppe o Beppe.
Giuseppe Landonio ci ha lasciati in punta di piedi come ha sempre vissuto. Ha terminato il suo servizio.
Volto notissimo a migliaia di ex bambini: al bar dell’oratorio con incredibile costanza da quando aveva 14 anni, somministrava caramelle e brontolii più o meno da sempre.
Cittadino benemerito per questo suo impegno costante, insignito della “Ciocchina”, alla domenica, indossando il “vestito buono”, al bavero aveva sempre appuntato il distintivo comunale.
Ci sono davvero troppi ricordi per una persona che conosco da quando sono nato, che mi ha visto bambino ed adulto, con cui ho condiviso anni di oratorio, lentezza (mia) nel fare “i misti da mille”, partite a carte, del “ti lascio le chiavi che mi guardi il cane e l’orto”, cene a casa sua, cene in oratorio… dove si fermava solo perché pregato oppure perché “truffato”, come quella volta che avevo raccontato sia a lui che ad un altrettanto riluttante Piero Renoldi che “si si, anche lui viene, me lo ha detto” e così venivano.
Vita spesa tra servizio e silenzio.
Troverà tantissimi ad accoglierlo nel Signore.
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