Namibia in bici: Carlo Motta racconta le meraviglie del deserto
SARONNO – Continua l’avventura in Namibia di Carlo Motta, ex docente dell’istituto Ial di Saronno. Dopo aver lasciato il villaggio di Swakopmund in sella alla sua mountain bike ktm, è proseguito il viaggio del ciclista attraverso il deserto della Namibia. Il secondo giorno nel deserto ha posto il ciclista davanti a diverse difficoltà, ma anche molte meraviglie. Ecco il racconto.
“Ieri ho pedalato per 85 km da solitaire a sessriem, ingresso del parco di sussevlei. Pista discreta per i primi 35 km poi il terribile tole ondulée: dannatissime gobbete sul fondo stradale, tipo lamiera ondulata che non ti fanno prendere velocità e saltare come un grillo. Ultimi 12 km la gran sorpresa dell’asfalto, mai salutato con tanta enfasi. Ho visto qualche gazzella ed un paio di onix.”
“Oggi giro in auto a Sussevlei, deserto del Namib meridionale, all’interno del parco Namib Naukluft; “Vlei” significa, in afrikaans, “pozza acquitrino” perche si formamo occasionalmente pozze effimere. È uno dei deserti più antichi e le sabbie sono di colore intenso, le dune più vecchie sono di colore rosso. La zona di deadvlei è particolare: tutto in passato era un’oasi di acacie alimentata da un fiume che poi cambiò il corso. Gli alberi si sono pietrificati assumendo un colore molto scuro: sembrano braccia scheletriche che, uscendo dalla terra, si innalzano. Il tutto assume un tono ancora più drammatico perché a fare da sfondo è il bianco del suolo, il rosso della sabbia e l’azzurro intenso del cielo.”
“Con un gruppo – conclude – sono riuscito ad entrare nel parco alle 6 del mattino ed assistere all’alba sulla duna 45, a visitare Deadvlei e anche Sousssusvlei, una zona con una pozza effimera dove si abbeverano gli animali. Ho visto gazzelle, onix e uno, se non sbaglio, giacalino, ovvero una volpe del deserto. Domani riprendo a pedalare verso Betta.”