SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dei membri della commissione cultura (Maria Assunta Miglino, Claudio Sala e Flavio Armanini) sulla mancata convocazione della commissione e gli eventi estivi.
Che venisse convocata la commissione cultura abbiamo invano aspettato una settimana, poi due. Poi è passato maggio e siamo a giugno e della programmazione estiva abbiamo avuto notizia dalla stampa. Leggendo la delibera di giunta abbiamo avuto contezza anche dei costi. Sugli stessi, in riferimento anche ai 38.000 destinati alla sola tanto attesa notte bianca, lasciata comunque in concomitanza con Ceriano, non esprimiamo anticipate e pregiudizievoli conclusioni.
Siamo qui a esporre la nostra amarezza perché ancora una volta abbiamo conferma dell’assenza totale di condivisione di questa amministrazione che nel delirio di onnipotenza pensa e decide senza ritenere opportuno partecipare le proprie decisioni e magari ascoltare quanto avremmo desiderato dire anche noi in quella sede.
Avremmo sì preso atto delle proposte ma avremmo anche offerto dei suggerimenti e chiesto i motivi per i quali, ad esempio, il Concorso Lirico Internazionale in seconda edizione, nonostante seguisse un format già collaudato visto il grande successo della prima edizione del 2019, non abbia avuto grande riscontro in città dal momento che moltissime erano le poltroncine vuote in teatro. Avremmo chiesto come mai per un evento così importante non si fosse deciso di diffondere meglio la notizia in città con una più importante e coinvolgente conferenza stampa con la presenza di emittenti televisive, ad esempio. Come mai non si fosse deciso di utilizzare banner pubblicitari, vetrofanie o più numerosi e importanti richiami pubblicitari.
In conclusione, come mai, nonostante fosse una seconda edizione, con impianto già predisposto, non sia stata un successo di pubblico come ci saremmo aspettati.
Inoltre, avremmo chiesto in commissione anche i motivi per i quali l’assessorato abbia tristemente deciso di non organizzare nessun evento, nessuna iniziativa, nessuna lettura per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni del 22 maggio scorso. Facciamo sommessamente notare che non solo a Milano e a Lecco ma anche a Busto, Monza, Lissone, Castano Primo, tanto per citare solo alcuni comuni vicini a Saronno, e poi in ogni dove, in tantissime città in Italia, da Brindisi a Genova, sono stati organizzati eventi, conferenze o letture dei passi più suggestivi dei Promessi Sposi per rendere omaggio alla figura del grande poeta, drammaturgo e massimo esponente del romanzo storico e intellettuale che ha segnato la storia della cultura e della lingua italiana.
Siamo qui anche a suggerire di non fare lo stesso errore dimenticando altri anniversari importanti, quali ad esempio, i 160 anni dalla nascita di D’Annunzio, i 140 di Saba, i 120 dalla morte di Carlo Levi, i 100 dalla nascita di Don Milani, di Calvino e di Jose Saramago.. e potremmo continuare. Ci auguriamo che, anche se in minima parte rispetto a quanto organizzato l’anno scorso per Pasolini, mossi dallo stesso intento che è quello di conoscere e apprezzare o di scoprire chi ha segnato la letteratura e la cultura prima di noi, si possa regalare alla città un momento, una mostra o un segno che ricordi chi ha segnato un illustre passato.
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Con Airoldi c’è solo cultura radical chic: il resto non esiste, neppure il tanto ai più caro Alessandro Manzoni che è troppo popolare!
Scusate ma voi del centrodestra vi stupite ancora di questa maggioranza, infatti dopo il.grande successo del festival della filosofia dello scorso anni questi lo hanno riproposto quest ‘ anno dove al massimo ci andranno i loro amici che poi saranno gli stessi che li voteranno cosa non di fa per il consenso
Il Festival della Filosofia dello scorso anno con Vito Mancuso è stato un successo di presenze e ha dato due ore di riflessione fantastica. io c’ero. Pazienza per chi non ce la fa a reggere due ore di riflessione. Ma lei può sempre continuare a giocare con il suo smartphone.
Sì, va bene D’Annunzio( vabbè), va bene Calvino,e altri, tutti grandi e meritevoli. Ma Manzoni è Manzoni, l’autore del più grande romanzo storico italiano e (secondo me) alla pari con pochissimi altri al mondo (mettetevi comodi e leggetelo o rileggetelo).
Che Saronno, oltretutto città lombarda e “milanese”, ne abbia dimenticato il centenario della morte è davvero inaccettabile. Ma c’è ancora tempo dai, l’anno non è finito. Mi auguro che per l’autunno l’Assessorato alla Cultura organizzi qualcosa di degno per Don Lisander.
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