“2000 battute”, “Eh, quante storie…”
25 Giugno 2023

Chi scrive, al momento, non è in grado di dire se questa rubrica riprenderà dopo la pausa estiva dei mesi di luglio e agosto. No, io e Sara non abbiamo litigato, si tratta di questioni relative alla sfera personale e alla professione.
In questi mesi, tante storie sono rimaste fuori dalla narrazione, in attesa di trovare spazio oppure l’ispirazione per essere raccontate.
C’è, ad esempio, la storia di “Rubeo de Uboldo”, brigante e ladrone del X secolo, responsabile dell’uccisione e del martirio di San Gemolo in Valganna. C’è la storia dell’architetto Lambros Dose, che frequentò Saronno tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta del secolo scorso, scrivendo numerosi articoli sulla “Cronaca Prealpina”, nel dopoguerra animatore della vita culturale e artistica milanese e creatore nel 1963 del “Museo delle Cere” presso la Stazione Centrale di Milano.
C’è anche Cesare Lombroso, padre “scriteriato” dell’antropologia criminale, che alla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento frequentò il Saronnese in occasione dei suoi studi sulla pellagra.
Ci si può imbattere nella storia della televisione italiana, con Mike Bongiorno ed Enzo Tortora in “Campanile Sera”, e Saronno protagonista della puntata numero zero del 1959 e di altre due puntate, in gara contro Giussano, Sarno e Montefiascone.
Si può riscoprire la storia di Don Luigi Banfi, sacerdote saronnese nominato parroco di Turate nel 1910 e fatto “morire di crepacuore” dalle sue “pecorelle”.
Ci sono le storie che raccontano le modificazioni del paesaggio nel corso dei secoli, come quella delle vigne che fino al Settecento trovavano posto all’interno dell’attuale centro storico saronnese, oppure quelle relative alle “infrastrutture” di una volta, come la Strada Luganese (o Cavallina) che da Saronno, passando per Rovello e quindi per la Bassa Comasca portava fino in Svizzera.
Guai a dimenticare lo sport, c’è la “stagione breve” dell’hockey su prato a Saronno, con la partecipazione ai campionati di serie A e l’organizzazione del torneo internazionale nel settembre del 1950, oppure le squadre di calcio della zona (Giovani Calciatori Saronnesi, Audentes, Velox Gerenzano) che nella seconda metà degli anni Trenta sopperirono all’assenza dell’FBC Saronno, allora inattivo. Purtroppo la leggenda familiare del nonno Peppino, che avrebbe parato un rigore a Valentino Mazzola, non ha ancora trovato conferma.
Ci sarebbero poi tanti altri personaggi meritevoli di attenzione, come il pittore Giacomo Mantegazza, oppure l’inquisitore Pietro Fusio (o Fusi), attivo a Siena nel Cinquecento.
E poi c’è la storia del piemontese Giovanni Maritano, appuntato a cavallo dei Carabinieri Reali, di stanza a Saronno, presso la caserma allora collocata nell’attuale Via Genova, ucciso in servizio a Caronno nel febbraio del 1893: da centotrent’anni, dal suo monumento funebre collocato all’ingresso del cimitero di Via Milano, prosegue nel suo servizio permanente effettivo per piantonare e vigilare sulla residenza della maggior parte dei saronnesi.
Care storie del Saronnese, abbiate pazienza, ci sarà sempre qualcuno che avrà tempo e modo di raccontarvi…
Alessandro Merlotti
Per le immagini:
- https://minervanewscrispiano.blogspot.com/2018/12/gentiluomo-ricco-diniziative.html
- https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Lombroso
- “Corriere d’Informazione”, venerdì/sabato 6/7 novembre 1959, pag. 9






2000 battute (più o meno) fuori sacco
Storia locale e storie locali dal passato remoto agli anni più recenti, per provare a interpretare l’attualità rileggendo ciò che è accaduto. Storie e curiosità lette, trovate negli archivi o ascoltate negli ultimi trent’anni. Senza presunzione, cercando di imparare ogni giorno qualcosa in più.
Lascia un commento
Commenti
Dai Merlotti ripensaci. Fatti un po’ di ferie ma da settembre hai un obbligo storico da rispettare. Almeno io lo spero.
Buone vacanze.