Visto da Varese: Alla provincia serve una nuova stagione di benessere
9 Luglio 2023
di EZIO MOTTERLE
Negli ultimi cinque anni sono cresciuti del 18,4% gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) provenienti dal Varesotto, che ora sono dunque oltre 65mila, il 7% della popolazione. Ci sono poi altre 32mila persone che vivono sul territorio e che ogni giorno prestano la loro opera professionale in Svizzera, i frontalieri insomma, quota sempre più fondamentale della forza occupazionale. Quasi 25mila tra ragazzi e ragazze fra 15 e 29 anni, inoltre, per varie ragioni non studiano e non lavorano, sono i cosiddetti Neet. Complessivamente si tratta di una quota rilevante della popolazione attiva sottratta di fatto alla vita economica della provincia. E a ciò va aggiunto che – stando alle proiezioni demografiche per il 2031 – gli elementi di squilibrio cresceranno, visto che gli anziani ultra 65enni saranno il 27,5% della popolazione, tre punti in più del dato attuale. Un ragazzino ogni tre nonni, è stato sottolineato con una efficace immagine all’ultima assemblea generale di Confindustria Varese. Già, perché sono proprio gli imprenditori a farsi apertamente carico di queste crescenti anomalie evidenziando dati che rischiano di condizionare eccome lo sviluppo del territorio stesso. Per il quale si rilancia dunque un progetto di “wellness destination” che possa rendere presto approdo e permanenza molto più attrattivi grazie a un mix di cultura, arte, sport e natura che valorizzi il benessere nella straordinaria location prealpina convincendo soprattutto i giovani a investire sul suo successo. “I territori che progrediscono – ha detto il presidente Roberto Grassi, confermato per un altro biennio al vertice di Confindustria Varese – sono quelli che conservano vitalità, che hanno in sé l’entusiasmo e la creatività dei giovani capaci di intraprendere sempre nuove iniziative e di cambiare il mondo. Di questo abbiamo estremo bisogno anche a Varese”. Ma il territorio, un tempo considerato l’Eldorado da masse di emigranti alla ricerca di un futuro migliore, oggi fatica sempre più a permettere di realizzarsi nel lavoro e nelle passioni, causando perdite di energie e di entusiasmo. Serve dunque una nuova attrattiva, da parte delle imprese, chiamate a ripensare i modelli organizzativi, ma anche della società nel suo complesso, attraverso una qualificazione non solo urbana ma degli stili di vita, con una Varese che diventi moderna bandiera del benessere. Una “wellness destination” appunto, in grado di attrarre nuove risorse. Economiche ma anche umane.
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