Saronno, Legambiente scrive a Casali: “Perchè Alfa non pubblica i dati relativi alle analisi sulla qualità dell’acqua?”
10 Luglio 2023

SARONNO – Una forte presa di posizione di Ambiente Saronno, circolo Legambiente in merito alla mancanza della pubblicazione dei dati relativi alla qualità dell’acqua in città. Un appello rivolto all’assessore all’Ambiente Franco Casali che con una lettera aperta stigmatizza la scelta di Alfa di non pubblicare in modo chiaro ed aggiornato i danni e chiedere all’esponente della Giunta del sindaco Augusto Airoldi di intervenire per garantire la “trasparenza e la pubblicità” dei dati che già in passato hanno permesso ai cittadini di dare l’allarme su alcune criticità emerse nei pozzi di via Parini.
Insomma una nuova criticità emersa dopo quelle delle lungaggini dei cantieri per gli allacciamenti, l’aumento spropositato delle bollette e il caos nei pagamenti delle domiciliazioni bancarie.
“Quella che però vorremmo qui affrontare è un’altra problematica – spiegano gli ambientalisti – che fino ad ora è passata sostanzialmente sotto silenzio, non trattata mentre ha comunque una grande rilevanza per la trasparenza e soprattutto per la partecipazione democratica. Ci riferiamo alla pubblicità dei risultati delle analisi relative alla qualità dell’acqua prelevata dai pozzi pubblici“.
Legambiente si concede un piccolo excursus: “Come sicuramente ricorderà, a partire dal 2010 erano disponibili on line tutti i dati derivanti dalle analisi effettuate a cadenza mensile sui pozzi pubblici di Saronno. Con il passaggio alla nuova gestione tutto ciò è sparito. È disponibile unicamente un solo dato, riferito al pozzo dichiarato “rappresentativo” dell’indirizzo dell’interessato (cosa già di per sé discutibile trattandosi nel caso di Saronno di una rete che connette 6 pozzi le cui aree di influenza variano secondo l’andamento della domanda) per di più non datato e presumibilmente neanche aggiornato (le analisi dovrebbero essere effettuate a cadenza mensile mentre il dato non sembra cambiare nel tempo)”.
Dalla situazione attuale arrivano le considerazioni di Legambiente: “La pubblicità dei dati ambientali deriva sostanzialmente dalla Convenzione di Aarhus del 1998 (recepita e quindi obbligatoria in Italia nel 2001). Tale convenzione disciplina il ruolo “passivo” del produttore di dati ambientali obbligandolo a rendere disponibili i dati ambientali entro 30 giorni su semplice (non occorrono motivazioni) richiesta. Introduce anche un ruolo (attivo) del produttore di dati: infatti, il comma 3 dell’art.5 recita “Ciascuna parte assicura la progressiva disponibilità delle informazioni ambientali in banche dati elettroniche facilmente accessibili al pubblico attraverso reti di telecomunicazione). Da notare che la convenzione è stata scritta nel 1998, fosse stata scritta oggi (con gli sviluppi dell’informatica) probabilmente il termine “progressiva” non ci sarebbe. Comunque, smettere di rendere disponibili dati che prima c’erano non è certo in linea con la progressiva disponibilità prevista dalla Convenzione”. E non solo, gli ambientalisti rimarcano come “La pubblicazione dei dati dei pozzi pubblici era stata una delle ricadute della grande mobilitazione e partecipazione popolare a seguito delle vicende del pozzo Parini”.
Da tutto questo arriva non solo la censura per Alfa ma soprattutto l’appello a Casali: “Vorremmo chiedere, pur sapendo che la primaria responsabilità di quanto sta accadendo non è a lei addebitabile, un suo intervento nei confronti Alfa S.r.l. allo scopo di far riprendere la pubblicazione di tutti i dati relativi ai pozzi e, qualora non vi sia disponibilità di tale società, a richiedere l’invio dei dati al Comune ed a provvedere a pubblicarli autonomamente sul sito del Comune (come peraltro era stato fatto originariamente nel 2010)”.
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Commenti
I dati vanno pubblicati, svegliatevi
Fuori i datiii, devi darli alla città!
Casali, la sveglia si è rotta?
Casali, perché nascondi i dati ? Hai paura?
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Casali non c’entra, i dati li ha Alfa. Si informi prima di sbraitare
Alfa è come il marchese del Grillo, “io so io …” In altre parole pagare e muti … Evviva regione Lombardia
Ma perché non si rivolgono DIRETTAMENTE ad Alfa? Il Comune purtroppo è ormai ridotto a utente, come i cittadini è vittima delle negligenze di una nuova gestione, decisamente peggiore di quella di prima. Un grazie sentito alla regione.
Un sindaco, un assessore, una giunta che davvero
…. fa acqua da tutte le parti.
Ma Legambiente non è capace di chiedere direttamente ad zalfa? Hanno bisogno della badante? O vogliono solo farsi pubblicità?
Evviva regione Lombardia
Per regione Lombardia tutto quello che è pubblico va privatizzato