Saronno, Casali: “Il faggio di piazzale Santuario è morto ma non c’è stata mancata cura. Ecco tutto quello che abbiamo fatto”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’assessore Casali in merito al faggio di piazzale santuario-
In relazione ad un articolo apparso sulla stampa in data 9 settembre che dava erronee indicazioni sullo stato di salute della pianta, è stato chiesto al Dottore Agronomo incaricato dall’amministrazione di recarsi nuovamente in piazzale Santuario al fine confermare le valutazioni fatte a fine estate 2022 e nella primavera 2023 circa le condizioni fitosanitarie del faggio radicato nell’aiuola contigua al palazzo dell’ex Seminario. Come già ribadito in altre occasioni, l’albero è stato oggetto di continua attenzione e di monitoraggio da parte dell’Ufficio Verde in questi anni, in particolare nel corso dell’anno passato quando il caldo torrido e la siccità prolungata hanno colpito pesantemente la nostra città e l’intera Pianura Padana.
Non c’è stata quindi alcuna mancata cura dell’albero, come superficialmente ed erroneamente asserito dall’ex consigliere comunale Francesco Banfi. Il faggio è stato sottoposto invece a numerosi trattamenti finalizzati alla sua conservazione fitosanitaria, incluse adeguate e periodiche bagnature ad integrazione di quanto somministrato in automatico dall’impianto di irrigazione. Nonostante questo, il caldo torrido e la siccità prolungatasi per le stagioni invernale, primaverile ed estiva e la presenza di un’aiuola non adatta, per la sua scarsa profondità e realizzazione fuori terra a situazioni climatiche estreme, hanno portato al disseccamento e morte di questo bellissimo esemplare di faggio. Faggio che in natura prospera di regola in presenza di climi umidi e freschi, spesso montani o di alta collina. Sarebbe stato sufficiente, per chi afferma il contrario, verificare l’umidità presente sulla superficie del terreno per notare la perfetta efficienza dell’impianto stesso e delle altre cure prestate. Diversamente da chi afferma che “la pianta è ancora recuperabile”, denotando una ben scarsa conoscenza della materia, purtroppo il Faggio è morto a causa della siccità e del caldo eccessivo e prolungato, come sono morti in città e altrove nel Nord Italia moltissimi faggi, carpini, betulle, abeti ed altri alberi che mal si adattano ai cambiamenti climatici occorsi soprattutto negli ultimi anni.
L’approccio scientifico adottato dell’Ufficio Verde del Comune di Saronno ha previsto i seguenti interventi: immediato ripristino della funzionalità dell’impianto di irrigazione presente nell’aiuola; bagnature di emergenza nei momenti di maggiore siccità; trattamenti biostimolanti radicali, concimazioni con acidi umici e fulvici; protezione delle radici con materiale vegetale e aumentato sviluppo di vegetazione sotto chioma. Le misure adottate si sono rivelate inefficaci nonostante tutto, oltre che per l’azione del clima sull’apparato epigeo, anche a causa del fatto che l‘albero è inserito in una vasca in pietra che, esposta al sole per molte ore al giorno, ha superato i 50° di temperatura provocando bruciature alle radici contigue al bordo dell’aiuola.
Si è deciso di attendere la primavera 2023 nella speranza di una ripresa vegetativa dell’albero che si è solo parzialmente verificata. Il Faggio infatti fino ai mesi di giugno/luglio presentava ancora qualche sporadica ramificazione verde; purtroppo negli ultimi mesi le sue condizioni sono di nuovo peggiorate, fino alla morte.
Nei prossimi mesi si provvederà all’abbattimento del faggio e alla contestuale sostituzione con un albero che molto meglio si adatta alle mutate condizioni ambientali e di contesto.
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Commenti
E con la legna costruiamo i primi risciò per hub …
E poi tutti in bicicletta alla bersagliera 🤣🤣🤣
Quanti faggi ci sono a Saronno? Quanti sono morti negli ultimi 2 anni? Se la risposta è 1….
E anche questo albero c’è lo leviamo di torno e nessun commento di qualche comitato ambientalista. Naturalmente è sempre colpa di qualcun altro.
“sostituzione con un albero che molto meglio si adatta alle mutate condizioni ambientali e di contesto.”
Una palma da datteri?
🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝
Ricordati che stanno cercando senza sosta il platano francese che resiste a tutte le malattie e anche ai dottori agronomi. Porta pazienza e presto avremo di nuovo la foresta
Strano vedere ancora foglie di faggio verdissime se il faggio è morto.
Così come è strano che ci si curi di una pianta e questa venga ricoperta da erbacce.
Molto strano.
Io non me ne intendo molto, ma nel momento che ti prendi cura di una pianta credo che una delle cose importanti da fare sia quella di togliere le infestanti che crescono all’interno dell’aiuola
Intervento mai fatto.
Secondo me qualche inesattezza la racconta anche Casali
Colpa della siccità!