Ex Isotta, M5s: “Si usi un Piano Municipale di Ripresa e Resilienza. Se no sostenibilità dell’intervento resterà superficiale e di facciata”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di M5s della Provincia di Varese con i suoi rappresentanti territoriali il coordinatore provinciale Luigi Genoni e il consigliere comunale Giuseppe Calderazzo in merito alla delibera di indirizzo sull’ex Isotta Fraschini approvata dalla Giunta nella seduta del 27 luglio scorso e alla recente versione presentata dai proponenti che conferma la vocazione scolastica e museale degli spazi dell’ex stabilimento metalmeccanico impreziosita da circa 60.000 metri quadrati di parco pubblico.
L’area di trasformazione dell’ex Isotta Fraschini per le sue dimensioni (oltre mq. 250.000) rappresenta una tra le più importanti occasioni che Saronno ha per ridare slancio e ripresa alla città e all’intero territorio provinciale nel segno dell’eco-sostenibilità.
Pur condividendo i principi enunciati dalla Giunta, secondo i quali la progettazione deve essere guidata da: “…elementi di progettazione coerenti con gli indirizzi generali delle politiche urbanistiche dell’Amministrazione…”, il M5S fa notare che tali strumenti/indirizzi sono, per volere della stessa Amministrazione comunale, in fase di revisione/variante e, quindi, nelle versioni vigenti, esplicitamente inadatti per valutare se gli “elementi di coerenza progettuale” enunciati dalla Giunta sussistano e in quale misura siano verificati.
Infatti, poiché il Comune oggi non dispone di un Regolamento Edilizio di ultima generazione (ossia dotato di Allegato Energetico – RECENS21) e dalle informazioni fin qui pubblicate ancora non è dato sapere (solo per fare alcuni esempi):
- quale sia il grado di eco-sostenibilità certificata degli interventi edilizi che i proponenti andranno ad eseguire e se sussistano delle soglie minime da raggiungere;
- se sia prevista la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e con quale potenza;
- quale sia la percentuale di energia rinnovabile (kWh) da cedere alla collettività (al Comune) proveniente dalle CER;
- se sia prevista una possibilità di esercitare una scelta/preferenza tra la percentuale di energia della CER e la superficie fondiaria (min. 60%, da progetto 75%), entrambe in cessione gratuita.
- quale sarà la dotazione a carico dei proponenti delle infrastrutture di ricarica elettrica (auto, moto, bici);
- se saranno previste infrastrutture a carico dei proponenti per il recupero e il riciclo delle acque reflue;
- se i progetti saranno sviluppati nel rispetto della progettazione universale di cui all’art. 2 della Convenzione ONU.
quando la Giunta accoglie con favore l’attenzione dei proponenti alla sostenibilità ambientale lo fa – a nostro giudizio – superficialmente e arbitrariamente, senza avere né termini di paragone né parametri di confronto, quindi con procedimento empirico tutto da dimostrare.
In altre parole, riteniamo che il giudizio favorevole espresso dalla Giunta sia – per quanto fin qui espresso – un “azzardo” non supportato da strumenti urbanistico-edilizi adeguati e disponibili, in quanto ad oggi le politiche urbanistiche dell’amministrazione comunale non hanno alcun riscontro oggettivo con i vigenti strumenti di governo e gestione del territorio, dichiaratamente ritenuti inadatti dalla procedura di Variante in corso.
In conclusione:
il M5S ribadisce che un significativo passo in avanti verso l’importante riqualificazione della città di Saronno sarà compiuto solo quando l’Amministrazione Comunale si doterà del RECENS21 (Regolamento Edilizio e Certificazione ENergetica Sostenibile del XXI secolo) e trasformerà il Piano integrato di intervento (PII) dell’ex Isotta Fraschini in Piano Municipale di Ripresa e Resilienza (PMRR), prima della conclusione della sua istruttoria. Solo così potrà finalmente diventare rispondente agli indirizzi generali delle politiche urbanistiche non solo dell’Amministrazione (come la Giunta auspica) ma anche del M5S e del Consigliere Giuseppe Calderazzo.
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Commenti
Il 3% che dal divano le sa tutte.
Qualunque progetto che rispetti norme e leggi sara’ sempre meglio di una fabbrica di degrado quale il sito e’ da decenni e di infiniti blablabla
Cosa sarebbe il Piano Municipale di Ripresa e Resilienza? Mai sentito nominare. E comunque gli interventi finanziati dal PNRR riguardano infrastrutture pubbliche. Qui parliamo di un’area privata. Ovvio che il privato nella progettazione definitiva (ancora di la’ da venire a quanto pare) dovra’ tenere conto delle prescrizioni delle piu’ recenti normative sulla sostenibilita’ e il risparmio energetico ma questo vale per ogni nuova edificazione. Prima di rilasciare il permesso di costruire il Comune fara’ le sue verifiche come con tutti.
Giova ricordare come M5S, ovunque abbia governato – e in particolare a Roma e Torino – non è mai riuscito a realizzare alcunché, mandando anzi alle ortiche progetti importanti come le Olimpiadi o il nuovo stadio della Roma, che se opportunamente governati diventano un’occasione per rilanciare la città.
Ora, fare lungo elenco di proposte prese pari pari da un quadro normativo del tutto ipotetico è l’ennesimo esempio di “politica creativa” di questi soggetti, che sono persino riusciti a non capire che la giunta ha dato una prima approvazione alla documentazione presentata per la rigenerazione dell’area, che non è nemmeno lontanamente un progetto approfondito al punto tale da chiarire quanto chiedono.
Ovviamente, saranno tutte cose da affrontare nel lungo cammino della faccenda, che necessiterà degli opportuni passaggi in consiglio comunale e nelle commissioni, dove il consigliere Calderazzo potrà spiegare alla città (e ai i suoi elettori in quota PD) quali alternative credibili ci siano a questo progetto sul quale nutre così tanti dubbi da pensare che vada rimandato a quando – ovvero mai – i regolamenti cittadini accoglieranno le sue proposte.
E magari anche spiegare come mai M5S taccia di fronte a quello che succede negli altri cantieri saronnesi, che non sono esattamente tutti microscopici anche se l’Isotta è il più grande.
Cioè i proprietari dell’ex Isotta Fraschini e il comune dovrebbero adeguare le loro politiche a quello che vuole il consigliere Calderazzo? Ma chi è il proprietario dell’area, il consigliere Calderazzo? Siamo al delirio
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