Saronno, Sos liste d’attesa: lo sportello per visite ed esami nei tempi prescritti dal medico
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SARONNO – È partita lo scorso 27 ottobre anche a Saronno l’attività di uno degli sportelli della rete provinciale nata per aiutare i residenti utenti del Servizio Sanitario pubblico ad avere appuntamenti per visite mediche ed esami clinici secondo i tempi prescritti dal medico di medicina generale, cioè il “medico di famiglia”.
Quello di Saronno è il quarto sportello a prendere il via in provincia, dopo i tre aperti nella città di Varese tra luglio e ottobre, mentre altri sono in partenza a Laveno Mombello e Marchirolo in questi giorni ed altri ancora entro le prime settimane del nuovo anno in altre città.
Tutti gli sportelli della provincia di Varese, come quelli presenti da un anno nel Lodigiano a cui si ispirano, sono gestiti da volontarie e volontari che hanno ricevuto adeguata formazione in materia nei mesi scorsi, in questo caso presso le Acli provinciali di Varese.
Queste ultime, insieme a Cgil e e altre organizzazioni di cittadini, hanno dato vita alla rete provinciale degli sportelli, che a Saronno vede impegnati la Camera del Lavoro, che ne ospita la struttura, e il gruppo di Saronno dell’associazione Attac Italia, attivo da tempo sul fronte del diritto alla salute e della salvaguardia della sanità pubblica sul territorio, anche attraverso il locale comitato in difesa dell’ospedale.
Sono sei i volontari (ma in continua ricerca di nuove persone) ad oggi continuativamente presenti alle attività dello Sportello, che è aperto ogni venerdì dalle 10 alle 12 e riceve i cittadini per raccogliere la documentazione che attesta il mancato rispetto dei tempi o del luogo di svolgimento della prestazione sanitaria da parte dell’Asst e conseguentemente inoltrare il ricorso all’azienda Sanitaria, normalmente accolto in tempi brevi, come già i primi casi trattati hanno dimostrato.
“L’azione dello sportello – spiegano Camera del Lavoro di Saronno con Attac – va così a disincentivare il ricorso alla sanità privata da parte dei cittadini, indotto dalla Regione Lombardia a causa delle lunghe liste d’attesa che le autorità sanitarie non riescono a far diminuire, impegnate come sono a finanziare molto la sanità privata con le tasse dei contribuenti lombardi. Che si organizzano e rispondono concretamente a questa violazione del diritto costituzionale alla sanità pubblica universale, anche a Saronno”.
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