11 dic – La Gianetti e le ruote per la mitica Harley Davidson
Durante la sua storia lunga 141 anni la Gianetti costruì anche le ruote della Harley Davidson, la mitica motocicletta statunitense amata in tutto il mondo e divenuta un oggetto-icona. Tutti ricordiamo il film “Un americano a Roma”, dove Nando Meniconi (alias Alberto Sordi) guida una di queste moto, una WLA 750, portata in Europa dai liberatori americani. Numerose furono le star del mondo dello spettacolo (italiane e internazionali) appassionate delle Harley-Davidson, come Arnold Schwarzenegger, George Clooney, Brad Pitt, Johnny Depp e fra quelle di casa nostra Vasco Rossi, Luciano Ligabue, Terence Hill e Max Pezzali. Il nome del gruppo musicale di Pezzali fu scelto proprio come tributo al modello Sportster della Harley- Davidson la cui cilindrata era di 883 cm³.
Nel 2021, in occasione delle manifestazioni di protesta per la chiusura dell’azienda, una delegazione di appassionati possessori di moto Harley Davidson volle dimostrare la propria solidarietà ai 152 dipendenti licenziati sfilando in moto davanti alla sede della fabbrica. La storia della Gianetti Ruote è particolarmente interessante anche per il contributo che vari membri della famiglia Gianetti hanno dato allo sviluppo sociale e culturale del Saronnese (fra le tante iniziative: la casa di riposo, il museo di ceramiche, la villa Gianetti oggi del Comune).
Quando Giulio Gianetti, nel 1880, fondò la «Società Anonima Giulio Gianetti», gestiva già a Saronno (in piazza della Croce) un negozio di ferramenta e di profilati in ferro e acciaio insieme al padre Gaetano. In quegli anni si incominciava a intravedere lo sviluppo della mobilità e i Gianetti decisero di produrre cerchi ed assali per carri e carrozze e aprirono un’officina prima in un capannone in via Legnani e poi in via Manzoni. Le redini dell’azienda nel 1907, alla morte di Giulio Gianetti, furono prese da Giuseppe e Gaetano Gianetti. Quest’ultimo fu molto popolare a Saronno anche perché nel 1910 fu il primo presidente della squadra di calcio locale: lo stadio di Saronno è proprio co-intitolato a lui e al giornalista sportivo saronnese Emilio Colombo.
Nel 1913, pur restando profondamente legati a Saronno, i Gianetti costruirono lo stabilimento di Ceriano Laghetto dove vennero installati macchinari per la realizzazione di nuovi prodotti come trattori e macchine agricole. Dopo il primo dopoguerra, nel 1919 l’azienda si specializzò nella produzione di ruote per autoveicoli che si affermarono come le migliori prodotte in Italia. Alla guida della società si aggiunse il giovane Giulio Gianetti, figlio di Gaetano. Dopo il 1923 ci fu anche un tentativo – con la partecipazione di un socio di Torino – d’iniziare la fabbricazione di motociclette, ma l’attività non decollò e provocò notevoli perdite finanziarie che costrinsero la famiglia Gianetti a vendere alcune proprietà e tra esse la villa di via Manzoni che fu ceduta al Comune di Saronno.
Nel 1932 furono siglati accordi per la produzione su licenza di nuovi tipi di ruote con due importanti aziende americane, la Firestone Steel Products e la Dayton Steel Foundry, e la Gianetti fu la prima azienda in Italia a produrre ruote per autocarro con copertura pneumatica. Nel 1935 il giovane Giulio Gianetti morì prematuramente a causa di un’infezione e subito dopo morì anche il padre Gaetano; la gestione dell’azienda passò dunque totalmente a Giuseppe Gianetti. Divenuta “Giulio Gianetti S.p.A.”, la società conquistò nuovi spazi nel mercato estero. Durante il secondo conflitto mondiale però fu costretta a una produzione di tipo militare e attraversò un periodo di crisi, anche a causa del bombardamento dello stabilimento di Ceriano Laghetto. Giuseppe Gianetti fu anche un appassionato collezionista di ceramiche del ‘700 e la sua collezione è oggi esposta a Saronno al Museo della Ceramica a lui intitolato.
Dopo la morte di Giuseppe nel 1950, la società fu gestita dalla vedova Nina Biffi prima con l’aiuto della figlia Pina e del genero Pietro Labadini, industriale del settore tessile di Busto Arsizio, e poi da sola da quando nel 1955 Pina morì prematuramente a causa di un parto. La signora Biffi era una discendente di Attilio Biffi, proprietario del Molino Biffi e Carozzi & Co. Nel 1959, unica proprietaria della Gianetti e senza più figli, cedette l’azienda alla Fergat SpA di Torino, poi confluita nel Gruppo C.L.N. Magnetto; nel 2015 la proprietà passò al Gruppo americano Accuride Corporation e successivamente al Gruppo finanziario Quantum Capital Partners (Qcp), assumendo il nome di Gianetti Fad Wheel, che nel 2021 chiuse definitivamente lasciando a casa 152 dipendenti.
La Gianetti produsse ruote in acciaio di alta qualità per vari costruttori di veicoli commerciali come camion, rimorchi e autobus; suoi clienti furono fra gli altri la Daimler, l’Iveco, la Man e la Volvo.
Questa è la puntata odierna del calendario dell’Avvento del Natale 2023 realizzato da ilSaronno per raccontare i tesori e i segreti del Museo delle Industria e del Lavoro del Saronnese che ha sede in città in via Don Griffanti 6.
I testi sono di Silvio Bonfiglio, vicepresidente del Mils, mentre le foto sono state realizzate da Armando Iannone. La realizzazione e la promozione sui social sono a cura di Giorgia Marcomin.
Il progetto è stato possibile anche grazie al sostegno di Enrico Cantù Assicurazioni
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