“C’è ancora domani”: dopo la visione del liceo Legnani l’analisi di una studentessa
9 Febbraio 2024
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il testo della studentessa Angelica Alfieri in merito all’attività svolta al liceo Legnani.
Martedì 23 gennaio si è svolta l’assemblea d’istituto del liceo Legnani: tra le varie attività proposte vi era la visione del film, presso il cinema Silvio Pellico di Saronno, “C’è ancora domani”, uscito in tutte le sale il 26 ottobre 2023.
Il film in questione, scritto, diretto e interpretato da Paola Cortellesi, tratta argomenti quali la violenza domestica, il suffragio universale femminile, i diritti rivendicati dalle donne e l’amore materno, ben visibile nel personaggio di Delia, protagonista della vicenda, nei confronti di sua figlia Marcella.
Ambientato nel 1946, il lungometraggio si apre con il risveglio di Delia, la quale, dopo essersi alzata, augura amorevolmente un buon giorno al marito che, in risposta, le tira violentemente uno schiaffo, scena alquanto significativa poiché evidenzia immediatamente le tematiche che verranno affrontate.
Sposata dunque con un marito particolarmente aggressivo, che lei tende a giustificare dicendo che “ha fatto due guerre”, Delia è madre di tre figli tra cui appunto Marcella, una bella adolescente a cui il padre non permette di andare a scuola e innamorata di un ragazzo benestante e di buona famiglia che è intenzionata a sposare.
In un contesto di miseria postbellico, sulla scena vengono presentate situazioni a noi contemporanee: la volgarità infantile, quindi bambini che tendono a ripetere le parole triviali sentite da figure adulte di riferimento, per sentirsi grandi, ma senza essere in grado di pesarle o semplicemente senza conoscerne il significato; l’atteggiamento abusivo assunto dai mariti e la passività con cui le mogli subiscono le violenze, appunto tutt’oggi esistente come si è potuto riscontrare attraverso recenti casi di femminicidi; la lotta per la parità di genere, ancora difficile da raggiungere nonostante i precedenti della storia italiana.
Ebbene, a quanto pare non ha importanza che le donne abbiano il diritto di voto dalle elezioni del 1946 o che vi sia riportato nella Costituzione che ogni essere umano è uguale di fronte alla legge, la disparità tra uomo e donna c’è ancora: un esempio ricorrente è senz’altro quello riguardante il mondo del lavoro, categoria all’interno della quale l’80% della popolazione maschile in età lavorativa che risiede nell’Unione europea risulta occupata, contro il 69,3% di quella femminile. Il divario è senza dubbio elevato, ma ci sono statistiche e dati nettamente peggiori: si stima che nel 2023 si siano verificati tra i 103 e i 109 femminicidi, di cui il 6% è costituito da bambine di età compresa tra i 0 e i
10 anni, percentuale che supera quella corrispondente alla fascia adolescenziale.
Il film di Paola Cortellesi, col suo titolo, ha come intento quello di inviarci un messaggio subliminale: Delia aveva ancora un domani per esprimere la sua preferenza tra Monarchia e Repubblica scegliere i membri dell’Assemblea Costituente, dimostrando così la sua indipendenza ed emancipazione, ma a noi, per ottenere finalmente la parità di genere, incenerire una volta per tutte il patriarcato mascherato da cui è avvolta la nostra società e ridurre al minimo i casi di femminicidio, resterà un domani? Concludo lasciando che il lettore rifletta sulla seguente questione: perché la maggioranza si ostina ad aspettare la tragedia successiva prima di agire, anziché tentare di fare la differenza seduta stante?
Angelica Alfieri
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