Saronno, si droga nel vano bancomat della banca in centro
5 Marzo 2024

SARONNO – Degrado nel centro storico: sconcertante quanto accaduto nelle vicinanze della chiesa prepositurale di San Pietro e Paolo dove l’altra notte una cittadina, che era entrata nel box dello sportello bancomat di un istituto di credito, l’ha trovato già… occupato C’era un tossicodipendenti impegnato nel “buco”, aveva un mano la siringa e si preparava ad inettarsi della droga. Alla saronnese non è rimasto altro che prendere atto di quel che stava accadendo, e si è rapidamente allonanata.
E’ una vicenda della quale si sta parlando, e molto sui social. E non è del tutto inedita: era già capitato che i vani bancomat di istituti bancari in centro fossero “occupati” da balordi o ubriachi, trovati a dormire o sotto gli effetti dell’alcol. Un episodio, quest’ultimo, che torna comunque a porre l’accento sulla situazione di degrado nel centro storico dove quasi ad ogni fine settimana si segnalano anche gli interventi delle ambulanze per soccorrere persone alle prese con situazioni di intossicazione etilica. L’ultimo episodio è “freschissimo”, sabato a mezzanotte in via Roma all’angolo con via Manzoni, dove è stato soccorso dall’autolettiga della Croce azzurra di Rovellasca un uomo che stava male perchè aveva bevuto troppo.
(foto archivio)
05032024
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Commenti
La notizia quale sarebbe? Perché nei sottopassaggi della stazione è molto meglio?
Forse sarebbe il caso di rivedere la legislazione e dotarsi anche in Italia di “stanze del buco”.
Se volesse veramente il traffico illegale di stupefacenti lo stato lo eliminerebbe dalla sera alla mattina
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Ecco quelli delle ricette facili…quindi gli USA ad esempio che da anni impegnano ingenti risorse, esercito compreso, fanno solo un teatrino?
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Non si tratta di ricette facili. Si tratta di prendere coscienza che la droga esiste. Può fare scalpore che qualcuno se la inietti in un bancomat, ma esiste. E se murassimo tutti i bancomat, continuerebbe ad esistere. Quindi sarebbe meglio farci i conti
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Vero, con soluzioni poco democratiche, già sperimentate nel periodo COVID e, perciò, perfettamente applicabili. Alla base, non c’è l’interesse/la convenienza.