Indelicato: “Un corteo funebre per la sinistra italiana”
SARONNO – “La Sinistra italiana ha celebrato ieri a Milano i suoi funerali. È stato un corteo funebre chiassoso e colorato, come del resto lo sono oggi non pochi funerali laici e perfino religiosi: danze battimani e discorsi in piazza. I partecipanti non erano i 250.000 conclamati dagli organizzatori: sì e no 100.000, comunque un bel numero. Diciamo che ha raccolto le forze per il suo canto del cigno, mettendo sotto pressione quel che rimane della sperimentatissima macchina organizzativa la quale, ai tempi d’oro, portava in Piazza San Giovanni un milione di persone (neppure quel numero era reale, ma di molto superiore a quello raggiunto nella città meneghina)”.
E’ la nota del consigliere comunale indipendente Alfonso Indelicato in merito alla manifestazione nazionale che ieri ha animato il capoluogo milanese.
“In effetti Milano era il luogo giusto per la bisogna. Direi un luogo – simbolo di quello che la Sinistra è oggi, con i suoi quartieri trendy svettanti di grattacieli e rutilanti di luci che confinano con le favelas e le no passing zone dove su un mare di poveri spadroneggiano, nell’indifferenza dell’amministrazione, nomadi e centri sociali.
E il lungo corteo che si è dipanato per le vie del centro ha dimostrato una sola cosa: che la Sinistra italiana è prigioniera delle sue coazioni a ripetere e incapace di comprendere cosa è accaduto almeno dal referendum del 2016 ad oggi, simile a un pugile che barcolla sul ring stordito dagli uno-due dell’avversario, incapace di metterlo a fuoco. Il battere sul presunto diffuso razzismo, l’auto-porsi come “l’Italia migliore” e simili amenità non possono che rassicurare quanti nella Sinistra non credono, e viene a mente quella celebre massima latina che, tradotta, suona così: “Dio toglie il senno a quelli che vuole perdere”.
Beninteso, la Sinistra come esigenza di solidarietà sociale e di uguaglianza (non egualitarismo) non potrà mai venir meno ed in effetti non è venuta meno, solo che oggi questa esigenza vive all’interno della Destra, soddisfatta dalla Destra. Privata dei suoi orpelli ideologici, delle mostruosità intellettuali come il materialismo dialettico e la lotta di classe che hanno prodotto sangue e miseria lungo tutto il ‘900, essa vive oggi quale sforzo di sovvenire il povero con misure concrete, non di condurre l’astrazione chiamata “proletariato” verso destini di egemonia.
Forse qualcuno a Sinistra se n’è accorto, e vorrebbe imboccare un’altra strada, ma i fautori dell’immigrazionismo senza limiti ieri erano a Milano i padroni del corteo, dove spiccava anche il ghigno di quel sindacalista notoriamente moderato che ha nome Landini, nonché il fine dicitore Gino Strada (“un paese che non investe nella cultura poi si trova questi qua …”), Bisio e tutto il caravanserraglio dei volti noti televisivi in attesa di futuro riposizionamento.
La Sinistra italiana, eternamente estranea alla Nazione, impegnata a cercarsi in Africa un nuovo proletariato, danza, anzi mestamente ballonzola, in Galleria. Ha evidentemente esaurito i giga, e le restano solo pochi byte per dire, mestamente, “addio”.
(foto archivio)
03032019