Pd in piazza per la Festa del 2 giugno: “Minacce ed offese”
CERIANO – Il Pd è sceso in piazza venerdì per festeggiare «Nel più totale silenzio dell’amministrazione leghista» il 71esimo anniversario della Festa della Repubblica Italiana. «Ci siamo trovati in un clima mai così pesante, subendo attacchi diretti ed espliciti con toni e linguaggio che hanno superato ogni limite di civile dialettica», dice dispiaciuto e arrabbiato il segretario di circolo Denis Zuffellato. «Quando il confronto tra posizioni diverse si trasforma in un conflitto ad ogni costo, arriva il momento di riflettere e di fermarsi un attimo. Il conflitto – che nel nostro caso è stato verbale – se portato avanti con questa veemenza, può sfociare in gesti deprecabili che da alcuni impavidi personaggi protetti dalla tastiere e da un computer, sono stati paventati in maniera esplicita». Ma il Pd è comunque sceso in piazza. «Da soli, in un paese senza una bandiera italiana! L’abbiamo issata noi in piazza e lo abbiamo fatto per non dimenticare, contro ogni revisionismo sciatto e fuori dal tempo. Perché ritenevamo doveroso ricordare, festeggiare e condividere la nostra storia, condizione necessaria ed indispensabile per costruire il nostro Futuro. E riteniamo sia doveroso, anche per una amministrazione comunale, non dimenticare. La Lega, invece, a Ceriano come altrove (vedi Saronno), vuole far dimenticare alcuni valori imprescindibili del nostro Paese preferendo la fantomatica festa della Lombardia e non mancando occasione di rivendicarne una antistorica e folle autonomia. Una Lega che pretende la presenza dello Stato di fronte ai problemi che ci attanagliano (sicurezza, spaccio, infiltrazioni malavitose), ma non manca occasione di offenderlo ogni giorno con un silenzio assurdo, così come offende il nostro Paese quando nelle occasioni ufficiali non fa indossare il tricolore ai suoi amministratori!»
05062017
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Commenti
Bravo Cattaneo! Stimo solo politici come te e le nostre coraggiose forze dell ordine
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Le forze dell’ordine sono sicuramente da stimare e ringraziare. Fanno il loro dovere con devozione e senza mai tirarsi indietro.
Alcuni politici hanno sostituito le azioni con i selfie e con i post su facebook, tanto che ormai non riusciamo più a distinguere i proclami dagli atti compiuti (se mai ce ne sono), i fans dai militanti politici. Ormai scambiamo il sindaco per una comparsa tv e quindi lo giudichiamo in base al numero dei passaggi in televisione e non al valore delle azioni compiute.
Uno Stato che discute se liberare un mafioso come Riina è gia morto
O andranno mandati a casa al momento giusto (e basta…)
Cattaneo é impegnato a ricordare i martiri di Odessa… questi sindaci, diciamo poco istituzionali, andrebbero mandati a casa a studiare la storia.
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Si vede che ci sono ricorrenze più importanti tipo la festa della Lombardia.
O morti più importanti rispetto a quelli che ci hanno permesso di proclamare la nostra repubblica.
Ma forse lo stato deve esistere solo quando conviene.
Grandi i sindaci di Ceriano e Saronno, Cattaneo e Fagioli!
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Certo grandi, bisogna capire grandi cosa.
Non festeggiare la festa del 2 giugno da parte di sindaci che da questa “Repubblica” prendono legittimazione è un atto assolutamente ipocrita. Poi se lo si fa perchè dall’alto c’è qualcuno che ordina e i burattini rispondono è ancora peggio.
C’è il sindaco di Ceriano che ogni giorno chiede la presenza dello “Stato” poi quando c’è da dimostrare che si è parte di questo Stato fiventa latitante (salvo poi inventarsi feste e festeggiamenti vari).
Poi c’è chi come il sindaco di Saronno addirittura riesce a fare il triplo salto mortale, riuscendo a dare la colpa del mancato festeggiamento a presunti oericoli anarchici, riesce ad imbucarsi alla festa dei paracadutisti come se l’avesse organizzata lui e magari dirà al suo capo che si è attenuto agli “ordini” non festeggiado ufficialmente.
Grandi? …. sicuramente manca un altro aggettivo.
È il sosia di Mazzocchi della Rai
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Più che Mazzocchi le donne dicono che Bruce Willis mi somiglia