Bufera Saronno Sette, Indelicato: “Piccola Pravda”
SARONNO – “C’era una volta Saronno Sette. Sul frontespizio, dietro al titolo, era stampato un bellissimo tricolore, con il verde e il rosso che viravano al bianco man mano si avvicinavano al centro. Dopo le pagine delle iniziative delle associazioni e di quelle patrocinate dal Comune, ce n’era un in cui dicevano la loro i gruppi consiliari. Vi si dibattevano le questioni cittadine sul tappeto, talora in modo polemico ma senza mai oltrepassare i limiti della correttezza e del buon gusto”.
Inizia con toni tra la fiaba e l’amarcord l’intervento del consigliere comunale indipendente Alfonso Indelicato in merito alla querelle del Saronno Sette dove sono comparsi grafici e dati sulla permuta controversa in merito ad un terreno comunale di via Miola.
“Quando, nell’estate del 2015, il Centrodestra – o almeno buona parte di esso – vinse le elezioni, una delle prime decisioni del sindaco fu quella di abolire questa pagina. Così, oltre alle inserzioni pubblicitarie, il periodico diventò nient’altro che un bollettino degli avvenimenti di natura associativa, culturale e artistica. Lo spazio di discussione era sparito. Contestualmente spariva anche il tricolore sul frontespizio, sostituito dall’azzurro e dal bianco, colori cittadini.
In quel periodo facevo parte della maggioranza, ma ricordo bene che la decisione non mi piacque. Mi parve – ed era in verità – un segnale di debolezza. Le critiche vanno affrontate, pensavo. Agli argomenti si deve ribattere con argomenti. Se non accetti la discussione significa che li argomenti non li hai, o che non li sai esporre e difendere. Man mano l’avventura amministrativa procedeva, trovavo conferma alla mia impressione: l’Amministrazione, appena poteva, evitava o comprimeva i momenti di confronto.
Questo atteggiamento si tirava dietro, per così dire, l’ambito delle iniziative culturali, là dove bisogna saper giocare in attacco, delineare una prospettiva, far capire il senso generale di quello che si sta facendo. Ho già avuto occasione di dire che la commissione Cultura è a Saronno la grande desaparecida. Non si riunisce da tempo immemorabile: chissà, forse si è estinta per inedia. Comunque sia, il periodico divenuto mera rubrica visse in quello stato la sua pigra vicenda fino a poco tempo fa.
Ed ecco, ora, il cambiamento: non più soltanto una fredda elencazione di fatti e fatterelli, ma torna la possibilità di interpretare le decisioni e gli eventi, di indicarne cause e significati. Già, peccato che questa possibilità se la sia auto-concessa la sola Amministrazione. Ai gruppi consiliari – non diciamo i partiti, e neppure i consiglieri indipendenti che ormai pullulano dalle parti della sala Vanelli – non è dato di ribattere, neppure di in punta di penna.
Mi riferisco in particolare all’ultimo numero, il quale alla pagina 7, sotto il titolo rassicurante: “Amministrazione trasparente” e corredando con una suggestiva serie di grafici, fornisce una rappresentazione apparentemente oggettiva ed asettica dell’ormai celebre “Piano Attuativo ATUb 13 via Miola” coinvolgente Società Adex, una persona fisica e il Comune.
Dicevo “apparentemente”, perché in realtà la rappresentazione è omissiva di alcuni importanti, e direi decisivi, aspetti.
Non intendo, qui, riprendere la questione nel merito. Chi segue le vicende politiche cittadine sa che posizione ho preso e come mi sono espresso. La questione è più generale, e riguarda la comunicazione, cioè il punto da cui il nostro ragionamento è partito. È lecito all’Amministrazione, dopo aver chiuso uno spazio pubblico di discussione – tra l’altro uno spazio istituzionale – riaprirlo a suo uso e consumo e fornire senza contraddittorio la versione ufficiale?
Negli anni gloriosi (si fa per dire) dell’URSS la “Pravda” (che in russo qui traslitterato significa “La verità”), forniva la versione ufficiale dei fatti, quella versione che ogni buon comunista doveva credere e professare. Naturalmente c’è un’enorme sproporzione fra l’organo del PCUS e il nostro azzurro giornalino. Ma è pur vero che l’atteggiamento di fondo è il medesimo: parlo io, e non ti do modo di replicare. Forse non aveva torto un famoso uomo politico, oggi emarginato, quando diceva che la Lega è una costola della Sinistra”.
In materia si sono espressi anche il consigliere comunale indipendente Francesco Banfi e quello della lista civica Tu@Saronno Franco Casali.