“Mi candido perchè amo Saronno”: identikit di Licata
SARONNO – “Il motivo per cui mi candido sindaco è molto semplice: lo faccio perchè mi piace Saronno e, nonostante tutti i suoi problemi, non vorrei abitare da un’altra parte”. Così con spontaneità Francesco Licata ha presentato la propria candidatura a sindaco per il Pd democratico e la nuova lista civica Saronno bene comune.
Ma chi è l’uomo su cui punta il Pd per sostituire il sindaco uscente Porro?
Classe 1977 ha studiato al GB Grassi e lavora per una grande azienda italiana operante nel settore servizi alle imprese. “Mi occupo di analisi e ricerche di mercato – ha spiegato ieri nella conferenza di presentazione – nello specifico studio i comportamenti di acquisto dei consumatori (cosa consumano, quanto e perchè) e le correlazioni tra questi ed il territorio. Oltre a ciò seguo le dinamiche evolutive dei mercati, soprattutto quello della grande distribuzione organizzata, ed i trend demografici della popolazione”. Gli piace dilettarsi come sommelier “ma solo per hobby”. Le passioni di Licata sono altre: “La mia famiglia, i viaggi, e lo sport. La prima è la mia linfa vitale, i viaggi perché mi permettono di vedere cosa fanno gli altri e di imparare da loro, e dell’ultima mi ha sempre entusiasmato la sua capacità di aggregare ed unire le persone e soprattutto di farti conoscere le tue potenzialità ed i tuoi limiti”. E’ anche attivo nel volontariato: “Credo sia un momento con cui condividere il proprio tempo con chi ne ha bisogno e penso che questa sia un’attività disinteressata di cui non fare pubblicità”.
L’esperienza politica
“Mi sono avvicinato al Pd dove la vittoria di Luciano Porro nel 2010. L’ho fatto perchè credevo nel progetto di Veltroni. Nel 2013 sono diventato segretario cittadino e sono membro del direttivo provinciale”. Immediata anche la risposta al perchè è sceso in campo: “Penso che, soprattutto nei momenti difficili come quelli in cui viviamo, non si possa rimanere seduti a guardare. Io preferisco provare a cambiare le cose piuttosto che lamentarmi, preferisco rimboccarmi le maniche. Non perdonerei mai a me stesso il fatto di non averci nemmeno provato”.
Il programma
Sono tre le priorità indicate da Licata nella sua prima uscita ufficiale: “La prima è rendere Saronno unica: deve diventare un luogo di attrazione, città vivace, fonte di crescita sociale ed economica per i suoi cittadini. Per far questo dobbiamo porci come obiettivo di lungo periodo quello di creare una governace del territorio dalla quale derivino sicurezza, servizi e si metta in moto le risorse. Questa governace dovrà essere basata sulla valorizzazione delle aree dismesse (il PGT va in questa direzione, il futuro della città dipende dall’utilizzo che si fa di queste); il proseguimento del rilancio del suo centro storico commerciale; il recupero del tessuto urbano esistente (es:interconnessioni ciclabili anche con gli altri comuni) e dei suoi immobili di prestigio; il rispetto dello scarso territorio a disposizione e della sostenibilità ambientale”.
Segue il progetto per la comunità: “Continuare gli sforzi per rendere la città più vivibile e sicura, contrastando le diverse forme di illegalità attraverso l’incremento delle azioni delle forze dell’ordine, combattendo l’evasione e gli illeciti ma anche intervenendo sulla manutenzione, sul decoro e sull’illuminazione della città che divenendo più bella ed accogliente invita a viverla di più. In sostanza investendo sulla prevenzione, coinvolgendo i cittadini e il volontariato per una città a misura di famiglia e attenta al disagio sociale”.
Ultimo punto “un’attenzione al presente dei meno giovani e al futuro delle nuove generazioni”: “Per far questo serve mantenere tutti i servizi esistenti a parità di prelievo fiscale in un contesto nazionale con sempre meno risorse per gli enti locali, sviluppare nuove opportunità di socializzazione e di crescita per le nuove generazioni investendo maggiormente nella scuola, nella cultura, nello sport e lasciando spazio anzi incentivando la creatività ed alla libera iniziativa. Accompagneremo ed appoggeremo tutte le iniziative proposte dai giovani”.
E conclude: “Se vincerò non sarà semplice: la sfida è ardua ma io ci sono”.
11032015