Proserpio:”Oggi presenteremo piano per salvataggio giudice di pace”
SARONNO – Oggi scade il termine per l’intervento delle Amministrazioni comunali per evitare il trasferimento del giudice di pace a Busto Arsizio e Angelo Proserpio, delegato dal sindaco Luciano Porro a seguire il problema tagli alla Giustizia, assicura l’intervento della città di Saronno.
“Presenteremo il piano per chiedere al Ministero di tenere il giudice di pace a Saronno. Questa è la volontà di tutti i comuni del Saronnese i dettagli sulla divisione delle spese e sui costi potranno essere definiti in un secondo momento”.
Un epilogo positivo a cui era difficile pensare dopo l’ultimo incontro tra i sindaci del Saronnese a cui hanno partecipato solo due primi cittadini.
Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato quando, il Governo Monti per controllare la spesa pubblica, ha stabilito la chiusura di alcuni uffici del giudice di pace tra cui quello saronnese che dovrebbe essere trasferito a Busto Arsizio.
Una possibilità che ha subito provocato una levata di scudi per gli elevati costi sociali dell’operazione. A Saronno il giudice di pace ha un personale ridotto all’osso che garantisce processi in tempi celeri ma anche incontri con i cittadini che spesso risolvono problemi di vicinato e in famiglia senza bisogno di arrivare al processo vero e proprio. Il trasferimento, inoltre, imporrebbe ai saronnesi, dai testimoni fino agli avvocati passando per le forze dell’ordine chiamate a testimoniare, di recarsi a Busto Arsizio con una notevole perdita di tempo e denaro.
“Sono considerazioni – prosegue Proserpio – che vedono concordi tutti i comuni del comprensorio che in questi mesi si sono incontrati più volte per cercare di salvare un servizio importante per il territorio”. Effettivamente il tavolo con i comuni del Saronnese ossia con il sindaco di Saronno e i colleghi di Uboldo, Origgio, Gerenzano, Caronno Pertusella e Cislago, è stato convocato più volte senza che mai mancasse la volontà politica di tenere il servizio nel palazzo di giustizia di via Varese.
Se la volontà politica è chiara resta il problema economico: il Ministero, per lasciare il servizio sul territorio, prevede che le Amministrazioni comunali si facciano carico dei costi del personale e della struttura. Considerando che l’ufficio ha sede nel tribunale, i cui costi sono già sostenuti dal Comuni, è stato calcolato che con una cifra tra i 60 e gli 80 mila euro all’anno si potrebbe coprire i costi. In sostanza si tratterebbe di pagare al massimo 84 centesimi ad abitante.
All’ultimo incontro per affrontare questi temi, che si è tenuto martedì scorso, hanno partecipato solo i comuni di Cislago e Uboldo. Una partecipazione decisamente scarsa che ha deluso Erminio Venuto, coordinatore cittadino del giudice di pace, ma anche non ha scoraggiato l’Amministrazione saronnese. “La nostra volontà e del comune di Cislago – ha dichiarato il sindaco Luciano Porro – è quello di tenere il giudice di pace in città”.
“Non ci lasceremo scappare la scadenza – ha rassicurato Angelo Proserpio – Saronno presenterà la richiesta entro lunedì 29 aprile perché l’essenziale è la volontà di salvare il servizio. Gli aspetti pratici potranno essere definiti anche in seguito”.
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Bravo Angelo.