Alessio Lega: “E’ da città come Saronno che deve ripartire la lotta al razzismo”
SARONNO – Malgrado il raffreddore Alessio Lega è riuscito ancora una volta a fermare i saronnesi impegnati nello shopping spingendoli ad un momento di riflessione cantando l’immigrazione, la fraternità e la libertà.
L’esibizione del cantante anarchico è stato il momento clou del presidio organizzato in piazza Libertà dall’Assemblea antifascista saronnese scesa in piazza per “rifiutare la propaganda razzista e riaffermare la solidarietà tra esseri umani, tra sfruttati perchè l’unica invasione di cui siamo vittime è quella delle logiche della Finanza e delle sue nefaste conseguenze”.
La manifestazione, che ha visto un presidio con un gazebo pieno di striscioni e cartelli dalle 15 alle 18,30, è stata pensata come risposta al corteo indetto dalla Lega Nord in programma a Milano. Non è mancato un messaggio di solidarietà al centro islamico cittadino per l’esplosione di venerdì pomeriggio e a tutti i migranti “persone come noi che si muovono per il mondo in cerca di una vita migliore per scappare da condizioni di vita impossibili da sopportare (…) sono la fetta di popolazione più vessata, più attaccata e più vituperata della nostra società.
Alessio Lega dalle 16,30 alle 17 ha raccontato con musica e parole tutti questi concetti: “Oggi a Milano si terrà una grande manifestazione da contenuti chiaramente razzisti. Io credo che forse da qui dalla provincia da città come Saronno si possa e si debba ripartire a parlare di solidarietà e fraternità. Non ho preparato una scaletta ma certo sceglierò brani che ricordi che l’Italia è una terra di emigranti che è cresciuta con tante diverse influenze ora non ce ne si può dimenticare”.
Il concerto è partito con “Perchè non dormi fratello” di Sergio Endrigo. “L’ultima volta che sono stato a Saronno ho cantato un’altra canzone di Endrigo “La casa” perchè si parlava di emergenza abitativa e ricordavo che è la via dei matti quella dove c’è gente che non ha una casa. Beh qui la canzone è stata drammaticamente profetica perchè adesso è il Telos è nella condizione di essere la casa molto carina senza soffitto e senza cucina… ma si rientrerà, vero?”.
L’esibizione è continuata con “I bravi coglioni” una versione in italiano di “Quand les cons sont braves” di Brassens in italiano, “Maddalena di Val di Susa” una sorta di serenata che racconta la lotta No Tav ed è finita con “Stornelli d’esilio” di Pietro Gori da cui è presa la frase scritta e riscritta sulla facciata del centro sociale Telos.
Al presidio hanno partecipato una cinquantina di persone tra ragazzi del centro sociale e membri della società civile: diversi i saronnesi che si sono fermati ad ascoltare la performance dell’artista.
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