x

x

lucio bergamaschiSARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Lucio Bergamaschi, esponente dei Popolari sulla città metropolitana.

“Il neo Sindaco Fagioli ha annunciato l’intenzione di revocare la decisione della Giunta Porro di aderire alla città metropolitana milanese. L’annuncio ha avuto il merito di riportare il dibattito politico cittadino sui contenuti depistandolo dall’asfissiante e un po’ stucchevole “caccia all’assessore” che si è scatenata in questi giorni. Con la consueta schiettezza leghista, Fagioli ha azzerato il dibattito riportando saldamente Saronno in un sol colpo nell’ambito della provincia bosina. Politicamente una scelta scontata visto che Varese è da sempre feudo leghista e Milano è invece attualmente a trazione PD anzi Pisapia che fa un po’ squadra a sé…Una scelta giusta per Saronno ci chiediamo?

In qualità di consigliere di amministrazione dell’ISAP (Istituto di Studi per la Pubblica Amministrazione) nei primi anni ’90 partecipai attivamente al dibattito sull’istituzione delle aree metropolitane che era stata solo annunciata nella legge 142 del 1990 e rimandata ad una legge delega del Governo che non ha mai visto la luce se non qualche mese fa cambiandone solo il nome da “aree” a “città”. E’ indubbio che la struttura ottocentesca delle province tradizionali non funzionava per aree complesse e vaste come quelle circonvicine alle grandi città. Pure la sensazione che quello che è uscito dal cappello di Renzi sia un ibrido senz’anima e senza poteri reali è molto forte. Rispetto a quanto proponemmo nel 1992 come ISAP manca una cosa fondamentale: l’elezione diretta del Sindaco metropolitano e lo scorporo dell’attuale comune di Milano in comuni metropolitani, o municipi o arrondissment alla francese. Finchè ciò non avverrà, il contado sarà sempre condannato alla marginalità e allora….tanto vale restare con Varese dove Saronno è la quarta città della provincia piuttosto che perdersi nell’indistinto metropolitano per essere sopravanzati da Rho, Bollate, Cologno, Sesto, Cinisello ma anche Assago, Segrate, Melzo, ecc ecc.

C’era una sola possibilità di contare qualcosa nel contesto milanese: quella di fare prima la “grande Saronno” come dissi nel corso dell’assemblea all’Aldo Moro in cui la Giunta Porro tentò invano di legittimare popolarmente la propria decisione. Riunificare cioè le realtà che facevano parte di Saronno come Gerenzano e Uboldo e aggregandone altre per costituire un’unica entità amministrativa sui confini della vecchia USL 9 da Cislago a Solaro per un  totale di 130 mila abitanti ovvero la seconda città dell’area metropolitana dopo Milano.

Solo così il Saronnese potrebbe conquistare una centralità mai veramente posseduta, posto com’è al crocevia di quattro province e dunque area strutturalmente marginale. In attesa che Saronno riconquisti sul campo una leadership sul suo territorio persa in questi anni per inerzia amministrativa e mancanza di iniziativa politica, teniamoci stretto il legame con Varese che ha il pregio di una riconoscibilità e una caratterizzazione localistica ben definita su cui costruire per Saronno il ruolo di “porta verso la metropoli”.

27 Commenti

  1. questa è una sciocchezza non prevista da alcun atto amministrativo, intanto perdiamo il treno dell’area metropolitana (e i finanziamenti europei) in nome di un localismo ignorante

  2. Vogliamo parlare della sciocchezza del sub ambito interprovinciale dell’ATO che ha ridicolizzato Saronno in tutta la Regione in quanto FUORI da ogni regola?

  3. Sciocchezze le dirà lei sotto la rassicurante copertura dell’anonimato. Si vada a vedere l’istituto dell'”unione dei comuni” prevista dal DLGS 267 del 18.8.2000. E prima di aprire bocca, studi.

    • Io sono d’accordo con lei che occorra costruire la grande Saronno, ma non capisco perché debba essere a scapito del ritorno della città alla sua vera storia, alla logica ferrea della sua geografia e alla sua integrazione naturalissima con l’area metropolitana di Milano.
      Io penso addirittura che si debba arrivare a integrare fortemente con Saronno i comuni vicini ma lei ha presente che tipi di sindaci “illuminati” amministrano borghi come Uboldo e Origgio? Un localismo che neanche nel Medioevo!
      A volte i processi storici hanno bisogno di non essere lineari; intendo dire che Saronno deve andare subito e in proprio dove il passato e il futuro (leggi area metropolitana) la chiama. L’intendenza (leggi il comprensorio) seguirà.
      Poi sinceramente non comprendo cosa significhi “essere sopravanzati da Rho,Bollate ect” . Guardi che qui ora per fare certi esami ospedalieri in tempo utile dobbiamo andare a Busto, neanche a Legnano (Mi)…….

    • rimane una sciocchezza anche se ha studiato…..voglio vedere la forza di un supercomune Saronno, Uboldo Gerenzano…Paura di un referendum?? che vorrebbe mandare a casa il sindaco subito, ma proprio subito.

  4. Direi piu’ posizione strategica che marginale. Ricordo che a breve Milano va al voto…., reputo un’occasione persa non aderire a Citta Metropolitana e punterei nel contempo a sviluppare territorialmente Saronno una scelta ponderata potrebbe far giungere Saronno a Citta’ Metropolitana con numeri diversi da quelli attuali. Una dichiarazione quella di Bergamaschi da autentico rappresentante di un’epoca ormai passata che rischia di far perdere a Saronno il ”treno” delle opportunita’.
    Francesco Maurizio Mulino

  5. Saronno é sempre stata con Milano, sin dai tempi dei Visconti.
    Al limite anche Como ha un senso, sia per la vicinanza che per la gestione delle acque: se la Lura viene giù dalla provincia di Como e va verso Milano, che i leghisti se ne facciano una ragione, non si può andare contro l’idrografia, non ha senso gestire le acque a Varese.
    Certo poi se si vuol piazzare il Dario Galli di turno a capo del solito carrozzone statal leghista, magari con la solita sede spreco a Varese o Busto Arsizio o Gallarate, allora é un altro discorso.

    • Peggiore esempio non si poteva scegliere!
      Se guardiamo al modo in cui Como ha gestito le acque a Saronno…

      • Non é una scelta, é la geografia/orografia/idrografia che determina da dove vengono e dove vanno le acque.
        Varese é da tutt’altra parte.

  6. Io sono d’accordo con lei che occorra costruire la grande Saronno, ma non capisco perché debba essere a scapito del ritorno della città alla sua vera storia, alla logica ferrea della sua geografia e alla sua integrazione naturalissima con l’area metropolitana di Milano.
    Io penso addirittura che si debba arrivare a integrare fortemente con Saronno i comuni vicini ma lei ha presente che tipi di sindaci “illuminati” amministrano borghi come Uboldo e Origgio? Un localismo che neanche nel Medioevo!
    A volte i processi storici hanno bisogno di non essere lineari; intendo dire che Saronno deve andare subito e in proprio dove il passato e il futuro (leggi area metropolitana) la chiama. L’intendenza (leggi il comprensorio) seguirà.
    Poi sinceramente non comprendo cosa significhi “essere sopravanzati da Rho,Bollate ect” . Guardi allora che qui ora per fare certi esami ospedalieri in tempo utile dobbiamo andare a Busto, neanche a Legnano (Mi). Il criterio per la scelta non è dove Saronno potrà fare la prima della classe ma dove stanno gli interessi strategici della città.

  7. E il signor “Rustico” che non ha neppure il coraggio di firmare un innocuo commento con il suo nome quanti ne ha presi??? Comunque la si pensi io la faccia ce la metto, caro lei.

  8. Al signor Mulino invece che si firma ed entra correttamente nel merito rispondo che non si perde alcun treno: il processo di costituzione della città metropolitana andrà avanti per anni e – al momento – esclude l’aggregazione di comuni non appartenenti all’ex provincia di Milano. Usiamo questi anni di transizione per rafforzare la posizione di Saronno aggregandola al suo contado e poi potremo trattare con Milano (o di Varese o della nuova ventilata macro provincia insubrica) da posizioni di rilevanza e non di insignificanza come accadrebbe oggi.

  9. Ulla ullallà
    ma che stizza questo qua!
    Diventato è assai valente
    Da studioso competente
    mentre gli altri, ignorantoni
    per lui sono dei …..

  10. La domanda che dobbiamo porci in modo diretto è sè vogliamo appartenere ad uno dei tanti comuni della Area milanese ormai senza nessuna identità è semplicemente periferie di Milano oppure lavorare per un ruolo più significativo nella provincia varesina magari con la sinergia dei comuni limitrofi del saronnese? Beh, io preferisco la seconda.

  11. Io concordo pienamente con il Signor Mulino. Nel caso bisognerebbe stare con Milano, ancora ancora Como ma non Varese.Ma la mia domanda è: e se non si creasse nessun ente (cioè nuove poltrone) e si lasciassero solo le regioni? Hanno abolito le provincie per farne altre con nuovi nomi? A cosa servirebbero? La mia è una domanda (visto che non sono un esperto in leggi e non mi occupo di politica, devo lavorare 12 ore al giorno per mantenere la famiglia e vado anche in università) per comprendere meglio gli eventuali costi di questi nuovi enti e la loro concreta utilità. Grazie cordiali saluti

  12. Non ha mai avuto senso essere in provincia di Varese, visto che Saronno ha sempre gravitato su Milano.

  13. Signor Bergamaschi è vero che la città Metropolitana andrà avanti per anni, ben venga una linea guida politica ponderata e conseguibile che poi sfoci nel concreto nell’adesione alla vicina Milano.
    Ciò che a mio avviso è inaccettabile è un NO a prescindere, senza discussione senza Sentire i cittadini cosa ne pensano, per il solo fatto che il neo Sindaco è un esponente Leghista, mi sembra un agire politico povero ed antidemocratico ed un fare che fa male sia alla politica Saronnese che a Saronno ed ai suoi cittadini. Auspicabile che il Sindaco riveda la sua posizione imperativa, dando voce ai Saronnesi ed alla parte politica che li rappresenta, altrimenti si troverà sul tavolo anche le prime petizioni popolari, oltre che una grande responsabilità che dovrebbe condividere è non caricarsi sul groppone come se fosse un feudatario. Ricordo che Fagioli è stato eletto per Amministrare la Città Saronno, non per prendere possesso di una proprietà.
    Francesco Maurizio Mulino

  14. Certamente il processo dovrà comunque essere condiviso e partecipato anche se questo è un tema non certo di grande appeal per le masse. Personalmente non ho alcuna pregiudiziale sulla Città Metropolitana in sé. Quella che emerge dai decreti Renzi è però un ibrido inutile e per certi versi pericoloso che riconsegna al capoluogo una supremazia incontrastata. Lavoriamo per rafforzare la fisionomia propria del nostri territorio, miglioriamo i rapporti con il contado, costruiamo alleanze operative sui servizi con i comuni vicini e poi decidiamo tutti insieme dove collocarci. Da soli non conteremo mai nulla. Questo in sintesi il mio pensiero. Grazie a tutti per i contributi,

    • Sig. Bergamaschi, Lei fa il suo lavoro e da parte sua ha ragione quando dice di comporre le alleanze, ma la preoccupazione di lasciare la strada vecchia per la nuova, in questo tempo di crisi…. non so fino a che punto potrà riscuotere il successo sperato questo progetto…
      Inoltre se lasciamo Davide per metterci con Golia dove saremmo sempre in ombra è una questione che va valutata con le pinze, perchè poi tornare indietro è difficile e spesso molto penalizzante sotto tanti aspetti. E credo di essermi espresso come tanti saronnesi stanno pensando. In ogni caso auguri di buon lavoro. Marino D.

  15. Il futuro é accorpare i comuni come era in passato.
    La superficie dell’Italia diviso il numero di comuni attuali dice che ogni comune dovrebbe avere almeno una dimensione di 40kmq di territorio, guarda caso la superficie di Saronno, Uboldo, Gerenzano e Origgio: infatti fino al 1950 i 4 erano un comune unico.
    Un comune unico vuol dire 1 sola giunta da mantenere, risorse meglio impiegate (vedi servizi sociali, trasporti, impianti sportivi, etc.), pianificazione del territorio (la periferia di Uboldo é ad 1Km dal centro di Saronno, che cosa si puó pianificate a livello di singolo microcomune?).
    Dal Pozzo e Introini cosa sono se non Saronno che deborda i propri confini.
    Comunque fino a che ci saranno sindaci come Guzzetti o Cattaneo o Panzeri/Ceriani dove vogliamo andare, ci vuole una riforma calata dall’alto, a livello nazionale.

    • Completamente d’accordo. Anch’io sono per l’integrazione di tutto il Saronnese in un’unica realtà amministrativa. Per me dentro l’area metropolitana di Milano. Un Saronnese forte dentro un Milanese forte.
      Questi comuni autonomi ma uno a ridosso dell’altro sono un masso al collo dei contribuenti e una devastazione per il territorio. Ma con i vari Panzeri/Ceriani/Guzzeti, che non vedono oltre il proprio naso, siamo alla festa della trippa e alla sagra della birra.
      Saronno allora vada avanti, imponga i tempi del ritorno a Milano. Penso che origgesi e uboldesi siano meno miopi dei loro Sindaci e capiranno al volo cosa fare.

Comments are closed.