Secche e piene del Lura: le risposte alle domande del Comune
SARONNO – Torrente Lura sorvegliato speciale dall’Amministrazione comunale: con una nota diffusa nelle ultime ore l’assessore all’Ambiente Gianpietro Guaglianone ha fatto un excursus di quanto avvenuto nel periodo estivo nel corso d’acqua che attraversa la città ed ha reso note le risposte alle interrogazioni presentate dal Comune agli enti superiori.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
L’assessore parte facendo un riassunto di quanto avvenuto negli ultimi mesi: “Questa estate abbiamo assistito ad una repentina diminuzione della portata del torrente Lura che, negli ultimi anni, grazie alla collaborazione degli enti territoriali ed alla gestione del Consorzio del Parco del Lura, ha visto un certo miglioramento della qualità delle sue acque così come dimostrato dalla presenza di una buona popolazione ittica e faunistica.
Purtroppo il periodo di asciutta prolungato ha comportato alcune preoccupanti conseguenze, causando la moria di molti pesci (per lo più vaironi, una varietà di ciprinide autoctono) rimasti improvvisamente intrappolati nelle pozze d’acqua residuate nell’alveo del torrente e non più collegate fra loro in modo da permettere un sufficiente deflusso e ricambio d’acqua in grado di garantirne la sopravvivenza”. Dals uo insediamento a giugno l’Amministrazione comunale continua Guaglianone: “Si è impegnata nel richiedere, agli enti competenti, gli interventi operativi e le informazioni utili per dare risposta ai quesiti legittimamente sorti in merito a questo periodo di magra particolarmente evidente. Gli enti interpellati sono stati innanzitutto la Regione Lombardia, competente per la manutenzione dell’alveo e per gli interventi ad esso connessi, la Provincia di Varese in merito agli aspetti faunistici, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in relazione agli aspetti qualitativi delle acque ed infine il Consorzio Parco del Lura in merito alla gestione dell’omologo parco sovracomunale nonché in qualità di referente preferenziale regionale in virtù di apposite convenzioni finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di alcune vasche di laminazione poste a monte flusso del nostro territorio comunale, aventi la funzione di limitare le piene del torrente che, occasionalmente, coinvolgono anche la citta di Saronno”.
I RISULTATI OTTENUTI
“In primo luogo ricordiamo i ripetuti interventi operativi che, su richiesta comunale, hanno visto la Provincia di
Varese impegnata dapprima nella raccolta e smaltimento delle carcasse dei pesci, rimasti intrappolati nelle pozze in secca del torrente, e poi dei ripetuti interventi di asporto degli esemplari vivi, trasferiti presso corpi idrici varesini che ne garantissero la sopravvivenza nonché la possibilità di riprodursi”.
LA RISPOSTA DEL PARCO LURA: “NON SI TRATTA DI UNA SECCA STRAORDINARIA”
“Il regime del torrente Lura, e dei torrenti prossimi, oltre che dagli apporti naturali è caratterizzato dagli apporti
derivanti dai recapiti degli impianti di trattamento dei reflui. Tali apporti da oltre 50 anni, in diversi tratti e
per determinati periodi, costituiscono di fatto il deflusso di base del torrente che altrimenti apparirebbe in asciutta per periodi assai più prolungati di quelli oggi osservati
Ulteriore elemento che può determinare l’asciutta di tratti dei torrenti è l’eventuale modifica (naturale o per azione antropica) della struttura del fondo alveo con possibile perdita di “impermeabilità”. Le modifiche tuttavia raramente risultano di impatto tale da determinare una variazione permanente e diffusa in quanto il torrente tende a trasportare materiale ed intasare gli interstizi sul fondo ove questo naturalmente era costituito da materiale poco permeabile. Il bacino del torrente Lura e dei corsi d’acqua limitrofi dispone da anni di diversi sistemi di monitoraggio delle precipitazioni e dei livelli di falda. La consultazione delle serie storiche di dati e la comparazione con le misurazioni dei primi 6 mesi del 2015 evidenziano una generalizzata carenza di precipitazioni che, rispetto agli ultimi anni, è quantificabile in circa il 40% per la zona collinare e il 20% per la zona di pianura. In termini quantitativi significa che su ogni chilometro quadrato del bacino sono piovuti da 200 a 300 mm in meno e quindi si sono resi disponibili al deflusso superficiale o sotterraneo dai 200.000 ai 300.000 m3 sempre per ogni chilometro quadrato.
Il dato di minor apporto idrico è confermato anche dal trend delle falde nella zona mediana del bacino: dopo i massimi raggiunti nel 2014, il livello risulta in generalizzata decrescita dai primi mesi del 2015.
Il dato di precipitazione dei primi 6 mesi del 2015 risulta comparabile con il dato dell’anno 2012, anno in cui si è verificato un analogo fenomeno di asciutta diffusa e prolungata con possibilità di percorrenza di diversi tratti dell’alveo mentre i deflussi “antropici” nel bacino non presentano differenze significative rispetto alla media.
La combinazione dei fattori sopracitati, con effetti simili osservabili anche nei bacini contermini, può quindi produrre come risultato l’asciutta superficiale dei corsi d’acqua (specie nei tratti ove il sub-alveo è caratterizzato da matrice più sensibile) e tuttavia non manifesta caratteri di eccezionalità se relazionata al regime tipico torrentizio.
LA RISPOSTA DI ARPA: “LE PIENE SONO DOVUTE ALL’ENTRATA IN FUNZIONE DEGLI SFIORATORI”
L’ARPA dei Dipartimenti di Como e Varese, competente territorialmente, con propria nota dell’agosto u.s. comunicavache le anomalie qualitative del torrente dopo i fenomeni di pioggia intensa, così come rilevate e segnalate dal Comune all’inizio del mese, erano correlabili all’entrata in funzione degli sfioratori di piena delle reti fognarie a monte di Saronno che comportano un afflusso improvviso di acque di scarico avente un notevole impatto sui corpi idrici recettori, soprattutto dopo un prolungato periodo di magra.
GLI ACCERTAMENTI SUI LAVORI CONNESSI A PEDEMONTANA, MA LA SECCA E’ PROVOCATA DAL METEO
Le sedi territoriali regionali di Como e Varese – STER – specificatamente interpellate in merito, hanno anch’esse analizzato le possibili cause del regime di secca peraltro comune a molti analoghi torrenti ed anche fiumi lombardi, effettuando anche delle verifiche dei lavori connessi alla realizzazione della Pedemontana (comprendenti opere di difesa spondale e una parziale rettifica dell’alveo in corrispondenza dell’attraversamento stradale con le opere connesse). Le conclusioni tratte individuano la principale causa del fenomeno negli eventi meteo-climatici del 2015 che hanno fatto registrare una particolare e prolungata carenza di precipitazioni nel primo periodo estivo dell’anno.
ACQUA PIU’ PULITA GRAZIE AD INTERVENTI MIGLIORATIVI AGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE
A maggior sostegno delle riflessioni sopra riportate, col verificarsi dei primi eventi meteorici consistenti della fine estate abbiamo assistito al ritorno della portata idrica di base del nostro torrente le cui acque, peraltro, appaiono più chiarificate anche grazie ad alcuni interventi migliorativi apportati agli impianti di depurazione posti a monte di Saronno durante il recente periodo estivo.
21092015
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Commenti
Bene per l’interessamento dell’assessore Guaglianone, cui abbiamo consegnato circa un mese fa la documentazione che potete trovare al link qua sotto.
Date un’occhiata se volete per farvi un’idea a riguardo delle risposte di cui sopra.
http://www.tuasaronno.it/wp-content/uploads/2015/08/documenti-fotografici-lura-2015.pdf
A breve i nostri commenti ufficiali.
Alessandro Galli – Tu@Saronno
La siccità è stata sicuramente una concausa, ma dai video e dalle immagini pubblicate è evidente che l’acqua c’era fino a un certo punto. Da lì in poi non scorreva più ma percolava in profondità, effetto peggiorato sicuramente dalla scarsa portata ma è chiaro che lavorando nell’alveo si è creata un’alterazione dello strato impermeabile, questo è il mio parere analizzando il tutto. A me è sembrato evidentissimo, perché quando il fenomeno è iniziato di acqua ce n’era ancora a monte… poi chiaramente la siccità ha colpito duro esacerbando il fenomeno. Per questo mi metto le mani nei capelli quando sento ancora qualcuno che parla di entrare con le ruspe e pulire il fondale… pulire da cosa? Un torrente è molto delicato, se rovini lo strato impermeabile lo condanni. Non è il fondale del torrente il problema ma solo rimuovere eventuali ostacoli presenti nell’alveo, come giustamente viene fatto con tronchi o altri accumuli. Alla fine la domanda è perché non si lavora per migliorare quel punto?
Per chi non si accontenta delle risposte, oltremodo dettagliate, c’è sempre la possibilità di rivolgersi al prode Lurologo Paleardi, oppure si può indossare un mantello rosso e sorvolare il corso del torrente, oppure ancora ci si può travestire da agente 007 e dedicarsi ad un attenta indagine segreta.
Ottimo l’interesse e l’operatività dell’assessore, ma queste risposte a me personalmente non convincono molto.
Tutto a posto, la Pedemontana é un toccasana, con la Lega Nord al potere tutto é bene ció che finisce bene (… nelle casse della Lega Nord).