Profughi, Licata: “Dalla maggioranza nuova disinformazione sui profughi”
Inizia così la forte presa di posizione del segretario cittadino del Pd Francesco Licata in merito alla vicenda dell’arrivo di 32 profughi a Saronno. A scatenare la presa di posizione del capogruppo i manifesti affissi dai leghisti saronnesi dopo il gazebo organizzato in piazza Volontari del sangue settimana scorsa che fanno seguito a quelli di Doma nunch.
“Business dell’accoglienza” e “non vogliamo i clandestini”: le due parole d’ordine apparse sui muri della nostra città che racchiudono altrettante falsità. La prima è che quello dei profughi è un servizio che la Caritas gestirà in perdita mettendoci del suo, la seconda è che le persone individuate dalla Prefettura sono richiedenti asilo e non clandestini.
Ben inteso: l’accoglienza è una questione molto delicata e probabilmente la comunicazione non è stata ottimale. Nell’immaginario collettivo, gettando benzina sul fuoco, si è alimentato il timore che la persone che arriveranno a Saronno avrebbero potuto circolare allo stato brado, andando ad ingrossare le fila dei delinquenti comuni che spesso stanzionano in alcune zone della città. Falso, tremendamente falso. Queste persone saranno gestite da una cooperativa formata da personale professionista e non abbandonate a loro stessi. Più in generale la Caritas gestisce decine di migliaia di migranti o di poveri, ha una enorme esperienza in materia nonchè ampi mezzi e capitale umano.
Dietro tutto ciò si cela però una verità molto più complessa, resa palese con la dichiarazione “non c’è volontà politica di accogliere i profughi”. Quindi? Li facciamo morire? questa è l’alternativa e non ce ne sono altre.
Come si porrà la civica amministrazione di fronte alla richiesta del Prefetto che “invita a trovare una soluzione” di fatto ribadendo che Saronno fa parte di un Sistema paese e richiamando la Città alle proprie responsabilità? E’ ora che Saronno si comporti da Città!
Da sollievo, in ogni caso, vedere che per fortuna c’e un’altra Saronno: una Saronno fatta di persone generose, una Saronno che sta vicina a chi soffre per la guerra o per la fame, una Saronno che chiama persone le persone, che chiama richiedenti asilo le persone che si rivolgono all’Italia in cerca di aiuto, che si apre all’accoglienza temporanea ed al sostegno concreto,una Saronno che collabora con le altre istituzioni e con il mondo dell’associazionismo.
Noi siamo questa Saronno e non rimarremo silenti e passivi di fronte a tutto ciò, anche se questo ci può costare qualche voto.
Perchè Saronno merita di più!
17042016