Umberto Bossi saluta i leghisti di Saronno
SARONNO – La Lega Nord in festa: ma non si è trattato della solita cena dei simpatizzanti, ma di un ritrovo che ha avuto un protagonista atteso e che non ha fatto mancare la propria presenza: Umberto Bossi. L’invito era stato fatto tempo fa dalla sezione locale della Lega Nord, proprio in occasione della festa estiva che si è tenuta l’altra sera in un noto ristorante saronnese.
E, quasi a sorpresa, il padre fondatore della Lega ha varcato la porta di ingresso e un applauso lo ha accolto, per la gioia dei numerosi esponenti del Carroccio che si era dato appuntamento al ristorante (nella foto). Inutile dire che la presenza di Umberto Bossi ha monopolizzato l’attenzione di tutti: il “senatur”, microfono in mano, ha ricordato i tempi delle vecchie battaglie leghiste ed ha risposto alle diverse domande del numeroso pubblico.
Presenti alla serata oltre ai consiglieri della Lega Nord, ovviamente il sindaco Alessandro Fagioli (con l’immancabile padre Elio) gli assessori Dario Lonardoni e Francesco Banfi e il vice sindaco Pierangela Vanzulli (l’invito era stato naturalmente esteso a tutta la giunta comunale).
07082016
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Commenti
SAC al centro…degli interessi leghisti…Niente di nuovo!
quanta gentaglia che esce dai solotti della politica catto-buonista, pro-immigrazionista, assistenzialista-statalista, che sta ROVINANDO questo paese che se ne dovrebbe solo stare zitta e vergognarsi….e commenta un ex-leader che (ormai in pensione e con i suoi problemi) è venuto a fare una visita (gradita) di cortesia.
E’ proprio vero, si vede la pagliuzza negli occhi degli altri, ma mai la trave che si ha nei propri.
….ma quando finirete di rosicare,…………
gr….gr….grrr….grrrrr…..grrrrrrrr
fate pena.
Be’ tanto Bossi o Salvini o chicchessia, la Ln e’ un partito da 13-14%. Lo era nel 2010 e (guardacaso) le stesse cifre le hanno adesso pur avendole provate tutte,compreso cercare i voti mancanti in quel Sud che fino all’altro ieri vomitavano a solo sentirlo nominare. Quindi facciano pure le cene a Saronno o i selfie a Milano Marittima ma si possono pure dormire sonni tranquilli. L’elettorato e’ quello e quello rimane,altro che premier leghista (ma per piacere!)
A mio parere i leghisti sono frastornati: dal simbolo sono sparite le parole “Padania” e “Lega Lombarda” e, alle recenti elezioni comunali di Roma, è sparita addirittura anche la fatidica parola “Nord”. Inoltre, nessuno più parla di “prima il nord”, slogan delle ultime elezioni regionali.
Nei dodici comuni capoluoghi di provincia in Lombardia la Lega non governa… è caduta anche la roccaforte e “capitale” Varese… in un certo senso la Lega non è già più lombarda…
Il cambiamento è irreversibile?
È la mia opinione. I leghisti nostrani cosa ne pensano? L’onnipresente SAC (Saronno al centro) cosa ne pensa?
Lega Nort ul Bossi l’è turnà per silurare ul Borghi.
Quale linea? Forse quella dei ladroni, degli imbrattatori di muri e segnaletica stradale? La linea berlusconiani della crisi che non c’era? Non hanno mai cambiato la linea del linguaggio. Sorprendente la presenza di Lonardoni e Banfi.
SAC RISORSA .leghista! Mamcava solo il presidente consigliere: strano ma vero forse in vacanza, poi tutta SAC c’era! Ma non erano quelli di no destra no sinistra, ah giá no di qua no di lá …ma della lega si! I miei complimenti a chi ha pilotato tutta la manovra di SAC, semplicemente un genio politico, che peró non vedo rivestire nessun incarico nè in lega ne in Sac. È davvero un signore!
Apprezzabili gli assenti che non si sono prestati a questa pagliacciata…
Sa ga fa cusè ul Banfi in mez ai leghisti?
Bossi è tornato a riprendersi ció che era suo…è ora di riportare la linea vera della lega che non è quella dei populisti.
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Era ancora più visibile Lonatdoni … Ma lo sanno i leghisti saronnesi che all’Umberto il Matteo Salvini non piace poi tanto?
Ma c’è gente che ancora lo ascolta?
Fa un po’ specie osservare uditori educati che ascoltano una persona che, fino a poco tempo fa, si esprimeva col dito medio.
Occorre, poi, constatare come 25 anni di “vecchie battaglie leghiste” abbiano portato pochi risultati (a parte quelli ideologici), sebbene molti dei quali condivisibili.