Fagioli difende la pochette col sole delle Alpi: “Continuerò a esporla con orgoglio!”
Fagioli non è pentito, tutt’altro
È doveroso premettere che indosso in ogni occasione sulla mia giacca, con orgoglio, la spilla leghista con l’effige di Alberto da Giussano e la pochette verde. Sono simboli, simboli a cui tengo e dai quali non intendo separarmi; è normale che non possano piacere a tutti, ma i gusti e le preferenze sono questioni soggettive e non mi permetto di entrare nel merito.
Mi dispiace aver involontariamente provocato questo polverone creatosi, con tutta probabilità, solo per il fatto che domenica erano presenti le telecamere Rai: infatti ogni volta che indosso una giacca con la pochette verde, in chiesa, mai nessuno mi ha palesato critiche né tra i fedeli né tra i prelati. Non mi risulta che perfino il cardinale, in visita a Saronno nel recente passato, abbia sollevato eccezioni di sorta. Invito i fedeli più sensibili a fare proprie le parole del prevosto monsignor Armando Cattaneo, pronunciate durante l’omelia di domenica , giornata del “perdono”, in diretta Rai:”Ecco un segreto per non dover perdonare troppe volte: noi ci offendiamo troppo facilmente; prendiamoci meno sul serio, avremo meno da perdonare”.
Sono dispiaciuto per aver urtato la sensibilità di alcuni, ma questo non cambia la mia opinione e difendo fermamente il mio diritto di abbigliarmi ed indossare i simboli che ritengo più opportuni, fin quando non saranno espressamente vietati per legge.
27022017