Indelicato, “Animalisti a Saronno, una contestazione che viene da lontano”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere Alfonso Indelicato in merito alle contestazioni degli animalisti alla sagra di Sant’Antonio
Prendo spunto dalle consuete contestazioni animaliste in occasione della festa saronnese di S. Antonio, durante la quale vengono esposte diverse bestiole delle quali il santo padovano è il protettore, per proporre qualche osservazione di natura generale, ritenendo che i fatti normalmente non si spiegano da se stessi, ma rimandano a questioni di più ampia portata. Nel caso specifico, per esempio, non è appena una accresciuta sensibilità nei confronti del mondo animale che produce questo genere di iniziative: al netto delle buone intenzioni dei singoli c’è ben altro, e precludersene la consapevolezza significa non comprendere le ragioni profonde del fenomeno, e quindi non sapere come collocarsi nei suoi confronti.
Uno degli aspetti della nostra crisi è proprio la perdita del senso della superiorità dell’uomo sulla natura. Questo senso ha la sua origine nel primo Libro dell’Antico Testamento: “E Dio disse: – Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” (Genesi, 26). Il Nuovo Testamento conferma in diversi passi l’Antico, fra l’altro con le seguenti parole del Cristo: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?” (Mt., 6, 26). Questa visione gerarchica della realtà penetra in Occidente con il Cristianesimo, ma vi trova un terreno già fertile, perché il pensiero greco-romano era nel frattempo pervenuto, per altra strada, ad analoga concezione. Su questo punto mi piace citare, piuttosto che il riferimento d’obbligo Aristotele, l’episodio del cane Argo, che riconosce il suo padrone dopo la ventennale assenza da Itaca. Riconosce il padrone benché sia travestito ma, vecchio e malandato e infestato dalle zecche, non gli si può avvicinare. “E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda e lasciò ricadere le orecchie, ma ora non poteva accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo volse altrove lo sguardo e si asciugò una lacrima senza farsi vedere da Eumeo (Odissea, Libro XVII)”. Questo è il rapporto che l’Occidente istituisce tra uomo e animale di compagnia: vicinanza ed affetto, ma nella distinzione dei destini e delle funzioni. Con gli altri animali il legame emotivo è naturalmente più tenue, e l’animale viene considerato soprattutto per la sua funzione in relazione alla specie-uomo, secondo le categorie utile/nocivo. È il saggio mondo contadino ad indicarci la strada: nessuna inutile crudeltà – che ove vi sia va giustamente perseguita – ma anche nessuna idolatria. In effetti l’animalismo è un’ideologia da città. Pur rientrando come sottospecie nel naturalismo, è la sua una natura contemplata dalla finestra della casa di vacanza.
In proposito mi permetto di pensare che la mancata chiarezza su questa distinzione non indica un rapporto trasparente con la realtà delle cose, e che una cultura che ammette tali confusioni non ha scampo – nel medio-lungo termine – entrando in contatto con un pensiero forte come per esempio quello islamico. Il quale, per tornare ad Argo abbandonato e troppo tardi ritrovato, considera il cane come un essere impuro, più ancora del maiale. Qualora l’Islam dovesse imporsi, come nei quartieri londinesi o nelle città scandinave in cui si applica la sharia, sapranno i contestatori di S. Antonio difendere i loro amici? O li tradiranno, in nome di un altro articolo del supermercato del pensiero debole, il multiculturalismo? Il silenzio delle associazioni animaliste in occasione degli sgozzamenti rituali durante la Festa del Sacrificio ha, in verità, l’odore di una resa preventiva e incondizionata.
Detto tutto questo e tornando alla sagra saronnese, il lugubre stand del maiale appeso e squartato poteva essere evitato. Non per le ragioni appartenenti all’armamentario ideologico degli animalisti, ma per una mera questione di buon gusto e di attenzione ai molti bambini di passaggio.
13012018
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Commenti
Al netto di tutte le considerazioni, la cattiveria gratuita con la quale si insultavano i figuranti della sfilata dice tutto circa lo stato mentale dei contestatori.
Lontano lontano… Tipo Rovello Porto??
Buonasera sig Indelicato, le segnalo che il Sant’Antonio che si festeggia oggi e soprattutto il 17 gennaio non è il padovano (Lui, poi, era di origine portoghese) ma egiziano…
Condivido il suo pensiero sull’esposizione del maiale squartato.
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Ha ragione Lei Sig. Biffi, ho controllato. Grazie per il chiarimento
Il conflitto di fatto lo cercano gli animalisti e i non estremisti animalisti di fatto si accodano alle loro richieste.
La prossima festa di Sant’Antonio Antonio fatela stile 2.0, senza animali veri ma con animali robot stile Jurassic park
Saluti
Buon giorno signor Indelicato
intanto manca un minimo di informazione su chi sono 100%ambientalisti
con un po’ di pazienza e incrociando le fonti si arriva a comprendere che questa associazione, non gli associati che magari sono in buona fede, fa parte della galassia della “destra”.
poi se quello per cui si lotta è corretto vorrà dire che si sta facendo il medesimo tratto di strada ma non si è insieme perché si hanno mete diverse ed obiettivi opposti , sono poi sempre molto diffidente quando si mischia la politica e ecologia, quando si difende gli animali ma si disprezzano gli avversari.
Torniamo alla “sagra di Sant Antonio” a cui da “saronnese” mi sento legato, ci sono cose che non vanno ma ci sono anche persone che dedicano il loro tempo per prepararla lavorando un anno, quindi diventa difficile separare il buono dal meno buono forse un poco di più di attenzione e di sensibilità non guasta
A proposito poi ci sara la solita diatriba sul falò e sul PM10..
Non occorrono le “sacre scritture” per giustificare la superiorità dell’uomo sulla natura e fin troppo evidente e anzi visto i disastri che abbiamo combinato sarebbe ora di finirla con questa storia.
Il rapporto uomo animale è sempre stato complesso e come accade in tutto, chi domina trova modo di far valere le proprie ragioni.
La regione in cui viviamo la Lombardia, spesso per le pressioni delle lobby, concede proroghe per la caccia e in particolare ad animali in via di estinzione con mezzi barbari reti, ma pochi lo contestano.
Vede se si parte dalla superiorità dell’uomo sulla natura e quindi sugli animali poi si rischia di arrivare alla superiorità dell'”Uomo” sull’uomo, basta un colore diverso una lingua diversa o fare il caffè in altro modo.
Essere benpensanti significa non solo pensare bene ma pensare prima di fare qualcosa che possa nuocere ad altri e magari non porta alcun vantaggio per se.
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Gentile Sig. Colombo,
che questi animalisti facciano parte della galassia della Destra o della Sinistra per me non cambia molto. Mi interessa evidenziare come l’animalismo sia una specie di religione, o meglio uno dei dogmi della nuova religione fatta di genderismo, trasnspecismo, ambientalismo, climatismo, veganismo. Solo che è una falsa religione. Sicuramente Lei conosce Pasolini, probabilmente lo conosce più di me. Se fosse vivo oggi, a suo avviso come giudicherebbe tutto questo, lui nato in un contesto contadino? Lasciando da parte questo, quando Lei dice “se si parte dalla superiorità dell’uomo sulla natura e quindi sugli animali poi si rischia di arrivare alla superiorità dell’”Uomo” sull’uomo, basta un colore diverso una lingua diversa o fare il caffè in altro modo” arriva a una conseguenza illegittima. Fra uomo e animale c’è differenza specifica, fra le razze umane non c’è. Ci sino differenze storiche, culturali, ed anche fisiologiche, ma all’interno della stessa specie. Questo senza neppure tirare in ballo la nostra (Sua e mia) comune fede religiosa.-
Signor Indelicato il preambolo sulla destra aveva uno scopo chiaro, ovviamente Lei ha finto di non vederlo…
sulle false religioni che elenca ancora una volta Lei fa vincere le sue idee e ideologie
senza un piccolo dubbio che magari le cose sono diverse.
Se la mia era dimostrazione per “assurdo” il sua coinvolgimento di Pasolini è una dimostrazione per “azzardo”
….la sua dichiarazione che tra razze umane non c’è differenza mi fa piacere,
ma per me, come per Albert Einstein, esiste una sola razza quella umana
Non avendo una “fede religiosa” credo
nella libertà, nella fraternità e nella uguaglianza-
L’ho arruolata nella Fede Cattolica, Sig. Colombo, in nome della celebre e un po’ consunta frase crociana “non possiamo non dirci cristiani”.
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Non mi piacciono gli estremismi, quindi ritengo che si esageri da una parte e dall’altra.
Ovvero, da una parte non bisogna esagerare nell’estremismo animalista, consci del fatto che l’alimentazione umana include anche una certa componente che arriva dall’allevamento, ciò ovviamente non giustifica maltrattamenti o trattamenti eccessivi, ma dall’altra anche la cattiveria di commenti contrari, come quelli che si possono leggere su Facebook, è assolutamente assurda. Primo nel bollare il termine animalista sempre come estremista, sempre con un’accezione negativa, secondo nel non capire che non bisogna essere necessariamente vegani, vegetariani o altre cose simili per rispettare regole e chiedere un trattamento etico negli animali di ogni genere.
Per questo trovo triste questo “confronto”, se da un lato si sfocia nell’estremismo, anche dall’altro non si scherza e a leggere certe battute, beh mi spaventano di più gli anti-animalisti. Anche perché chi ha cuore la natura e gli animali, avrà a cuore anche le persone…
Peccato vivere sempre di scontri, basterebbe il buon senso e ci si incontra perfettamente.
Da una parte una bella manifestazione, dall’altra cose che il buon senso poteva indicarci, ma bisogna anche essere aperti a capire e documentarsi e questo in pochissimi lo fanno, preferiscono inviare insulti su FB.
Ad esempio, sul perché non è certo stata una scelta illuminante portare un gufo (per quanto in cattività) in mezzo alla manifestazione in pieno giorno, o appendere animali morti.
Allo stesso modo, è esagerato criticare una sagoma di un maiale finto appeso, anche se sicuramente si poteva evitare… ma si sa ormai sempre il conflitto si cerca, il buon senso non regna da noi.
Signore Indelicato, io trovo lugubre esporre un uomo torturato, sanguinante ed agonizzante inchiodato su una croce di legno o il cadavere plastificato di un frate.
Veda lei