Raid allo stadio, Domà nunch non va di fioretto: “Cancellati dalla storia”
SARONNO – Dopo il raid nell’area dello stadio “Colombo Gianetti”, con la comparsa di scritte “antifasciste” (anche di pessimo gusto, contro Dede Belardinelli, il tifoso varesino morto durante gli scontri di contorno a Inter-Napoli nel dicembre scorso) e simboli anarchici, e l’imbrattamento anche del monumento dedicato ai caduti di El Alamein e della targa viaria dedicata a Nino Biffi, ex calciatore saronnese morto durante la Prima guerra mondiale; si registra la durissima presa di posizione di Domà nunch, la forza politica alla quale fanno riferimento molti tifosi del Fbc Saronno e che “esprime” l’assessore allo Sport, Gianpietro Guaglianone.
“Nulla di nuovo sotto il cielo notturno saronnese – si legge in una nota di Domà nunch – Ieri mattina via Biffi si è risvegliata con i muri dello stadio comunale, il monumento ai paracadutisti e la storica targa viaria imbrattati. La sgangherata rete antifascista locale continua imperterrita a svolgere il proprio lavoro. Non ci stupiamo nemmeno che nella loro quotidiana lotta contro mostri immaginari vengano purtroppo tirati in ballo i morti, nel pieno stile ereditato dai loro nonni fin dal 1943 prima e dai loro padri sessantottini dopo”. Prosegue Domà nunch: “Sappiamo che, non avendo mezzi e sostanza per poter combattere politicamente i vivi e vedendo una società che giorno dopo giorno diventa sempre più indifferente ai valori storici che considerano alla base delle loro vita, non resta loro altro se non provare a deturpare la memoria dei defunti e rovinare la cosa pubblica. Poco male. Come sezione cittadina ci adopereremo quanto prima affinchè gli imbrattamenti vengano rimossi e continueremo nella nostra concreta attività al servizio della città senza sentire la necessità di confrontarci con chi da anni è stato ormai cancellato dalla storia, restando comunque orgogliosi di rimanere sempre nelle loro peggiori ossessioni”.
18012019
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Commenti
rispondo brevemente
-un comunicato di un gruppo viene approvato da tutti i componenti, quindi
o il signor Guaglianone non fa parte più del vostro gruppo
o in un modo attivo
o modo silente lo ha approvato
– ci conosciamo di vista e non la farei lunga se ha delle cose che vuole dirmi il modo per incontrarci lo trova facilmente
-le sue interpretazioni sono diverse dalle mie e lo sapevamo già.
Io sono e sarò sempre contro chi vuole in nome di idee “personali” togliere la libertà agli altri
e peggio con la violenza!
-il suggerimento di leggere qualcosa su chi ha perso la vita in un “campo di sterminio ” resta valido
– sul “vilipendio della memoria “dei morti lasciamo stare le potrei fare tanti esempi raccapriccianti
Vale
Paolo Enrico Colombo
Sono
caro Armanini se lei può scrivere certe cose anche se io non le condivido per nulla lo deve a chi si è battuto per la libertà ,per cui in primis portare rispetto per loro . senza di loro il vostro movimento non.esisterebbe
Buonasera Sig. Colombo.
La premessa è che ha sbagliato interlocutore in quanto, come riportato da tutti i quotidiani cartacei di oggi, il comunicato è stato scritto e inviato da me, che come segretario mi occupo della parte politica del movimento.
Le rispondo (per lo meno cerco) schematicamente:
-Posso capire la sua premessa
-io non vedo la stupidità nel fare uno striscione per ricordare un caro amico morto.
-inneggiare al passato (e di conseguenza le scritte riguardanti il passato) senza contestualizzazioni nel presente è una cosa ridicola da ogni parte.
-mi risulta che l’amministrazione comunale sia velocemente intervenuta per ripulire scritte di questo tenore (https://ilsaronno.it/2016/08/24/il-comune-cancella-le-scritte-naziste/) ma immagino lei preferisca solo ricordare quando lo fece l’Anpi la volta prima.
-sulla deriva che si sta prendendo in generale (destra, centro, sinistra) posso concordare con lei, servirebbe un po’ più di lucidità mentale e lungimiranza da ogni parte.
-tutto il resto è una sua libera interpretazione di quello che ho scritto. Porto rispetto verso chi ha combattuto dal 1943 per quella che a mio giudizio (nessun timore a dirlo) fu la parte sbagliata. Soprattutto porto rispetto a chi combattè con onore credendo nei suoi ideali di libertà (che poi io la libertà di poter dire e fare ciò che si vuole la metterei comunque sulla bilancia con la libertà di una Nazione di essere sovrana e non assoggettata ai suoi liberatori nelle sue scelte importanti). Non porto rispetto (e questo è il contenuto del comunicato) per quei nonni del 43 che invece sputavano e si accanivano sui cadaveri e per tutti i loro successori che si sono comportati ugualmente. E questo villipendio della memoria ed esultanza per ogni morto, mi dispiace per lei, ma è prerogativa solamente dell’antifascismo
-
Buon giornoNon sono d’accordo con LEI perchè a guardar bene fa di ogni erba un fascio.scusi il disturbo
Leggo con molta attenzione quanto riportato dalle dichiarazioni del signor Guaglianone;
Prima una premessa quando si muore, in una guerra fuori dallo stadio tra opposte fazioni di tifosi, quando si pianificano azioni di guerra, quando ci si prepara a combattere seguendo “corsi” e campionati di” giacca e coltello” non si può più fare finta di niente: occorre agire con determinazione e con fermezza e chi ha il compito deve deve farlo subito ma tutti debbono incominciare a lavorare perché questi fatti vengano cancellati per sempre.
Poi, è stupido fare uno striscione che lo ricordi e peggio scrivere frasi contro una persona, “inneggiare a fantasmi del passato” (si ricorda di certe frasi sui muri dello stadio?
prima ricoperte simbolicamente con carta da ANPI e poi cancellale dai componenti della Associazione Paracadutisti- visto che il comune non lo ha fatto- grazie).
Sono episodi (purtroppo ora non più solo episodi ma un continuo) manifestazioni di una deriva, di malessere diffuso in una società, che non vuole più riflettere e non pensa prima di fare, e che dopo cerca scuse vigliacche per giustificarsi.
Quindi sono “senza se e senza ma contro queste scritte”.
Quando leggo dopo
“La sgangherata rete antifascista locale continua imperterrita a svolgere il proprio lavoro. …….. nel pieno stile ereditato dai loro nonni fin dal 1943 prima e dai loro padri sessantottini dopo”.
“… è stato ormai cancellato dalla storia, restando comunque orgogliosi di rimanere sempre nelle loro peggiori ossessioni”
Allora mi domando per scrivere un comunicato uno ci deve pensare e quindi queste cose che avete scritto fanno parte del vostro “non pensiero”?
Se lei può scrivere “queste cose” è solo perché “molti ha dato la loro vita “per lasciarle questa “Libertà”.
Mancare di rispetto a chi è morto in “un campo di sterminio” perché voleva una Italia diversa (nonni 1943) è molto grave e ancora di più se ha ”incarichi” in questa città.
Lei è fortunato, se sarà alla posa della “pietra di Inciampo” avrà dovuto, doverosamente, leggere “ qualcosa” sul signor Pietro Bastanzetti e allora forse potrà capire e magari provare un po’ di “tristezza” per quanto scritto.
Paolo Enrico Colombo
beh…veramente quelli cui loro fanno riferimento sono stati cancelllati dalla storia