Nuovo Pgtu, Fiab boccia il modello: “Non serve aprire nuove strade e favorire le auto ma semplificare la mobilità leggera”
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SARONNO – “Sisplan, l’azienda incaricata dall’amministrazione di stilare il Pgtu della città di Saronno, ha dichiarato di aver utilizzato un modello matematico per stabilire come si comporta il traffico a seconda di eventuali modifiche introdotte”.
Inizia così il nuovo intervento su Fiab sulla mobilità in città pensato, come i precedenti sul 30 all’ora e la città in stile olandese, per contribuire al dibattito legato all’approvazione del Pgtu.
“È grazie a questo modello, per esempio, che si è deciso che non è possibile rendere strade oggi trafficatissime e pericolose a senso unico (via Caduti Liberazione, via Carcano) e che sia necessario, per migliorare le cose, aprire nuove e importanti strade nell’agro saronnese a nord e nell’area ex-Isotta Fraschini. Il problema del modello è che, comunque si cerchi d’intervenire, dirà sempre la stessa cosa, ovvero che la rete stradale saronnese è sovraccaricata e che questo rende impossibile qualsiasi recupero dello spazio urbano ad altre funzioni (piazze, socialità) che non siano la circolazione dei mezzi a motore”.
È un approccio di cui l’Amministrazione crede molto e che il sindaco Augusto Airoldi ha rivendicato più volte con orgoglio. Diversa invece la posizione del sodalizio: “È un punto di vista che non ci trova d’accordo. Ovunque in Europa la linea non è quella di creare nuove strade, ma invece è quella di ostacolare il traffico rendendo i percorsi più tortuosi per chi non deve strettamente utilizzare la città. Questo non significa impedire l’uso delle auto, ma che dovendo scegliere se rendere più semplice la vita ai ciclisti, ai mezzi pubblici o agli automobilisti, la scelta va a ricadere sui primi due tipi e non – come accade oggi – sull’ultimo”.
Il giudizio è dunque fortemente negativo: “Aprire nuove strade e favorire il traffico automobilistico privato – due dei principi che regolano la bozza di Pgtu presentata – non può far altro che portare altre auto nella nostra città, perché per le persone sarà sempre il mezzo di spostamento migliore. E dato che quasi 9 auto su 10 sono di non saronnesi, sostanzialmente l’applicazione pedissequa del modello non è certamente a favore di chi questa città la abita e la vive. La risposta che invece dovrebbe dare il modello è: quante macchine in meno serve che entrino in Saronno, ogni giorno, per avere una città più vivibile, sicura e salubre per i saronnesi?”
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