Pgtu, Fiab: “Saronno torni con il limite a 30 all’ora su tutte le strade”
LA CITTÀ 30
Tra gli obiettivi principali dichiarati nel progetto c’è il miglioramento della sicurezza degli utenti della strada, in particolare degli utenti “vulnerabili”, o “deboli”, ossia quelli più esposti al rischio di incidenti gravi.
I dati statistici ci dicono che la velocità dei veicoli è al primo posto tra le cause di incidenti mortali e/o gravi sulle strade. Pertanto, per ridurre il rischio, la prima misura da intraprendere è quella di moderare la velocità, introducendo limiti di velocità adeguati.
Perciò, pur apprezzando il progetto contenuto nel Piano di estendere in modo significativo, rispetto alla situazione attuale, le strade in cui vige il limite di 30 km/h, riteniamo che ciò non sia sufficiente per migliorare la sicurezza stradale, in particolare per l’utenza “debole”, nonché la convivenza tra tutti gli utenti della strada
Vale qui la pena ricordare che, per un pedone o un ciclista, essere investiti ad una velocità di 30 km/h equivale a una caduta dal primo piano di un edificio, mentre essere investit a 50 km/h equivale a una caduta dal terzo piano.
Per raggiungere l’obiettivo delineato nel Piano, riteniamo che la misura più efficace sia quella della “Città 30”, ossia una città in cui vige il limite di 30 km/h su tutte le strade cittadine, salvo eccezioni su determinati assi stradali.
Tanto più che il rispetto effettivo dei limiti di velocità da parte degli automobilisti, necessita non solo di segnaletica orizzontale e verticale e di adeguati controlli, ma dipende anche, e soprattutto, dal fatto che gli automobilisti acquisiscano l’abitudine a moderare la velocità, e quindi adottino costantemente una modalità di guida a velocità ridotta.
Tale abitudine potrà svilupparsi con maggiore difficoltà in un contesto urbano “a macchia di leopardo”, in cui si alternano strade e zone con limite a 30 km/h e strade con limite a 50 km/h.
Il limite di velocità, per essere efficace, dovrà essere accompagnato da adeguate infrastrutture quali dossi rallentatori, attraversamenti rialzati, chicane, ecc., dalla riduzione dello spazio per i veicoli privati a motore (diminuzione della quantità e ampiezza delle corsie veicolari e dei parcheggi su strada), e dell’aumento dello spazio destinato alla mobilità attiva, ai trasporti pubblici, e alle funzioni di incontro e di socialità.
Fiab propone quindi che anche Saronno, dopo Bologna, Lodi, Olbia e altre città europee, diventi “Città 30”.
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Commenti
Vai a piedi allora .. Fai prima ed inquini di meno. Fidati!
Iniziate a spiegare a Casali che il centro è ZTL, non una pista di velocità e che il concetto di *contromano* si applica tanto per le auto quanto per le biciclette, altro che voler creare casi particolari.
Ma basta! Con l’apposizione di limiti!
Se non si investe nel controllo sistematico delle regole è tutto INUTILE!
Basta “arredare” (se si possono definire così) la città di miglia di cartelli di divieto/obbligo… eccc.!
Chissà come faranno quei trogloditi dei tedeschi, austriaci…. che hanno zone 30 ovunque… sono il medioevo
Talvolta “copiare” solo alcune cose da altri non porta ai medesimi risultati. L’Italia ,ed i suoi abitanti, non è l’Austria nè tantomeno la Germania!
Pensare di continuare ad aggiungere divieti non porta a nulla se poi non si educa al rispetto!Il limite 30km ora riduce incidenti e inquinamento, anche questo è rispetto