Nuovo rifugio, Indelicato: “Ma chi è per l’Amministrazione un senzatetto saronnese?”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale indipendente Alfonso Indelicato in merito al botta e risposta tra il capogruppo Pd Francesco Licata e l’assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi in merito al rifugio dei senzatetto attivato in città.
Intervengo nella discussione a distanza fra il Consigliere Licata e l’Assessore Tosi sulla questione del rifugio offerto dall’Amministrazione ai senzatetto per difenderli dai rigori invernali.
A me sembra – non me ne vogliano entrambi – che la discussione abbia preso una direzione diciamo così tangenziale rispetto al nucleo del problema. Certo è utile sapere a quali condizioni un cittadino saronnese possa essere un senzatetto, e Tosi ce lo ha spiegato assai bene. Ma il tema da scrivere era piuttosto il seguente: “è corretto, è equo, è giusto, che il vigile a ciò preposto, alle ore 24 di una notte invernale, di fronte a due clochard sdraiati sulle panchine o per terra sotto un portico, carichi in macchina il saronnese e lasci il bengalese (o gambiano, o lazzatese, o caronnese, o milanese …) a crepare di freddo?”. La questione qui non è giuridica, ma è intrisa della carne e del sangue di esseri umani.
Il dibattito che si è svolto nei giorni scorsi sui media non è riuscito a chiarire questo punto. Alcuni ritenevano che con l’espressione “senzatetto saronnesi” l’Amministrazione intendesse “qualunque senzatetto presente in Saronno”. Altri, tra i quali il sottoscritto, ritenevano, o quanto meno paventavano, che condizione necessaria per essere salvaguardato fosse proprio la condizione di residente.
L’Amministrazione non è mai intervenuta sul punto. Né Tosi, né tanto meno il Sindaco, hanno mai spiegato se il non saronnese abbia la possibilità di essere ricoverato al caldo. E mi si permetta di dire che questo silenzio, considerata l’aria di spinto localismo che spira in piazza Repubblica, autorizza le interpretazioni più pessimistiche.
In ogni modo se il Sindaco, l’Assessore o chi altri volesse fornire una rassicurazione sull’argomento, questa sarebbe graditissima, anche se a questo punto un po’ tardiva.
E ora una precisazione per fugare possibili dubbi: non sono stato folgorato sulla via della Kyenge. Sono favorevole ai respingimenti e ai rimpatri. Condivido il Decreto Sicurezza nei suoi obbiettivi anche se mi riservo di verificarne l’efficacia. Sono del tutto insensibile agli inviti della Cei all’accoglienza indiscriminata e non mi ritengo per questo meno cattolico. Ma sono convinto che di fronte a un essere umano che rischia di morire per il freddo non gli si chiede se è nato al di qua o al di là di via Miola. Lo si mette al caldo, lo si rifocilla, gli si regala giubba e maglione. Dopodiché lo si mette sull’aereo sotto scorta e, se non ha diritto a rimanere in Italia, lo si riporta nel luogo da dove è venuto.
Ma, appunto, dopodiché.
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Commenti
Sono d’accordo con Indelicato. Soluzione eticamente perfetta.
“ Ma sono convinto che di fronte a un essere umano che rischia di morire per il freddo non gli si chiede se è nato al di qua o al di là di via Miola. Lo si mette al caldo, lo si rifocilla, gli si regala giubba e maglione. “
Io non condivido nulla della sua impostazione politica ma oltre alla politica ed alle sue rappresentazioni rimane l’umanita. La ringrazio per quanto ha scritto…significa che un punto in comune ancora può esistere.
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Belle parole, grazie
signor Indelicato
faccio mie due citazioni di Albert Einstein
“Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”
e l’altra del 1922
“Qui si stanno preparando tempi bui, politicamente ed economicamente, ed io sono felice di andarmene via da tutto per un anno e mezzo”
…
al calduccio discutiamo se è giusto o no che uno muoia di freddo se non è “saronnese doc”,
se il vigile che si trova a fare una scelta ( chi portare e chi lasciare ) deve avere lui solo un problema di coscienza, se si è cattolici anche se poi si è un “poco razzisti”
un bel modo per iniziare l’anno
spero che Albert abbia torto….su quello che avverrà.
“Sono del tutto insensibile agli inviti della Cei all’accoglienza indiscriminata e non mi ritengo per questo meno cattolico”
Molto comodo