Morti sospette in ospedale: arresti domiciliari per l’ex primario Scoppetta
Scoppetta è accusato di omessa denuncia e favoreggiamento. Per lui a novembre la procura aveva richiesto i domiciliari ma il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la custodia cautelare pur rimarcando “la piena consapevolezza dei vertici della struttura su quanto accadeva in pronto soccorso”. Scoppetta era il capo di Leonardo Cazzaniga, il medico che con un suo protocollo di farmaci avrebbe provocato la morte di 4 pazienti, ed anche membro della commissione interna di vigilanza che non è intervenuta nemmeno dopo le ripetute segnalazioni. Convinta delle sue responsabilità nella vicenda la procura aveva quindi presentato un ricorso al Riesame chiedendo gli arresti domiciliari respinti a novembre dal gip.
L’ex primario, che lo scorso 3 dicembre ha preferito non rispondere alla convocazione degli inquirenti per un interrogatorio, ha annunciato, tramite il proprio legale Massimo Pellicciotta, che farà ricorso in Cassazione. Per questo motivo al momento è ancora a piede libero. Ovviamente non lavora più al pronto soccorso cittadino: fin dalle prime ore dell’inchiesta gli è stato assegnato un nuovo incarico non più a contatto con i pazienti.
Nelle ultime ore novità sono emerse anche sulla posizione dell’infermiera e compagna di Cazzaniga, Laura Taroni che ha iniziato a rispondere alle domande degli inquirenti.
03022017