Ospedale Saronno, Busnelli: “Rilancio già partito” dall’imminente avvio del cantiere del padiglione marrone al progetto per il bar
SARONNO – Si è tenuto ieri sera con una buona partecipazione di pubblico l’incontro sulla prevenzione oncologica all’auditorium Aldo Moro. La serata, organizzata dalla Saronno Point associazione che da anni lavora per raccogliere fondi garantendo un importante sostegno all’ospedale di Saronno con investimenti in strumentazioni, migliorie e progetti, ha visto la presenza di medici di famiglia, volontari e molti medici e infermieri del presidio di piazzale Borella.
“Questo è il primo di una serie di incontri per far capire quanto è importante il nostro ospedale – ha esordito Mario Busnelli vicepresidente della Saronno – c’è una vera e propria orchestra nella struttura formata da medici, infermieri e volontari che lavora insieme. Noi con Croce Rossa e Lilt con cui stiamo organizzando un progetto come terzo settore per permettere ai degenti di vivere al meglio l’ospedale”.
Busnelli ha rimarcato la fiducia nel futuro: “Basta dire che l’ospedale chiuderà. Sono parole che fanno male a chi lavora per tenere viva e in prima linea la struttura. Ci sono medici e si sdoppiano lavorando in reparto e in pronto soccorso perchè credono nel nostro ospedale, nel servizio e nella nostra comunità. C’è un grande spirito di partecipazione e i segnali positivi non mancano”.
Tra questi Busnelli cita l’eccellenza dell’oncologia ma anche l’imminente avvio del cantiere del reparto marrone: “I fondi sono già stati stanziati. Sono arrivati i progetti e si sta organizzando l’intervento perchè necessariamente bisognerà riorganizzare la struttura per permettere di svolgere gli interventi”. Busnelli annuncia anche che Saronno Point è al lavoro con un progetto per riaprire il bar dell’ospedale chiuso nell’estate del 2019 e mai più riaperto.
Tra i presenti anche il consigliere comunale Mauro Lattuada che recentemente ha lanciato un appello per la mobilitazione dei cittadini a sostegno dell’ospedale.
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Commenti
Il bar non viene dato all’associazione , però abbiamo un progetto per cercare di dare un segnale e costruire continuità!
Com’è possibile comunicare quasi con orgoglio che ci sono medici che “si sdoppiano”? Non sarebbe un fatto da divulgare molto eh?! Prima di costruire padiglioni…”ASSUMERE! ASSUMERE! ASSUMERE!”. Anestesisti! Ortopedici! La Pediatria è stata chiusa. I bambini…non nascono più a Saronno! Assumete! Rendendo l’ospedale appetibile! Con progetti di crescita professionale, con convenzioni con strutture esterne per l’intramoenia allargata! Con turni di lavoro UMANI, con apparecchiature moderne, con la volontà di dare la possibilità ai professionisti (tutte le categorie) di andare fuori sede a corsi di aggiornamento, magari con sponsorizzazioni. Tutto il resto rappresenta fumo negli occhi! Si costruisce un padiglione ma poi? Chi ci va? Ma de che? Ma de chi???!!! Chiacchiere e soldi dei contribuenti buttati al vento (per usare un’espressione abbastanza civile). Non avete idea di quanti medici e professionisti sanitari di Saronno, abitanti a Saronno, da innumerevoli anni abbiano dovuto lasciare il nostro ospedale per trovare gratificazioni ALTROVE. Scusate i toni sopra le righe, ma mi è partita la vampate al calor bianco.
Saronno Point sta facendo il possibile, si deve fare gruppo con i dipendenti , tutti gli ospedali sono in sofferenza, Saronno deve difendere il suo ospedale. La sua utenza supera le 200 mila persone, una realtà non di poco conto. Chi ha voluto la sua disfatta deve fare un passo indietro, la riqualificazione è d’obbligo !!
Non capisco, da qualche giorno ha chiuso gli ambulatori di cardiologia!!!! E tra poco il reparto, rimane la terapia intensiva, quale futuro??????
Forse sarò un illuso , Saronno Point sta facendo il possibile ed ho detto del sacrificio di tutti i dipendenti. Credo sia giusto tentare , in tutti gli ospedali che giro, si vive piu’ o meno la situazione di Saronno. Possiamo farcela se tutti uniti , esiste il male dell’illusione , però c’è anche il bene di tentarci a tutti i costi. Passerò per un coglione , tanti lo.pensano., spero solo che possa cambiare la situazione , tentare non nuoce, Saronno Point sta tentando di portare positività e concretamente dare qualcosa in più grazie al cuore di tanta gente.
Per rendere appetibile l’ospedale di Saronno serve una convenzione con una facoltà di medicina e fare concorsi per posizioni stabili.
Il problema dell’ospedale di Saronno non sono “i muri”, ma la carenza di personale. E quello che c’è deve fare sacrifici enormi per supplire: turni massacranti, riposi saltati, ferie contingentate.
Riaprire il bar dandolo in gestione gratuita alla Saronno Point mi sembra una ottima idea per dare vita all’ospedale: il ricavato tanto va in beneficenza, servizi al malato e donazioni all’ospedale.
Scusate ma che me ne faccio del BAR, quando ho reparti chiusi, manca personale e spesso ti dicono 12 mesi per una visita???
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Caro Busnelli, proprio il fatto che medici e personale siano costretti a “sdoppiarsi” -leggasi fare più turni, regalare il proprio tempo, fare oltre il proprio- è già un sintomo che “il paziente”, cioè l’ospedale di Saronno, è “malato”.
I concorsi per le assunzioni vanno deserti perché la struttura non è appetibile rispetto altre.
Due ortopedici, senza i quali non si potrà tenere il pronto soccorso, non parlo del reparto già in affanno.
Devo continuare?