Ex Isotta, Strada: “Confronto trasparente e partecipato per un vero recupero”
9 Luglio 2023

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Roberto Strada esponente di Europa Verde in merito al consiglio comunale aperto che si è tenuto martedì sul tema dell’ex Isotta Fraschini.
Le aree industriali dismesse sono state alla fine degli anni 90 oggetto di un importante percorso di coinvolgimento dei cittadini, che divisi in gruppi di lavoro elaborarono proposte per il riutilizzo delle aeree.
La città, grazie a questa iniziativa ha sperimentato una positiva stagione di democrazia partecipata, arrivando a produrre nell’ottobre del 1997 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano e l’assessorato all’urbanistica del Comune un piccolo volumetto denominato: “il riutilizzo delle aree dismesse: il contributo dei cittadini, Progetto Isotta” incentrato sulle funzioni da insediare nell’intero comparto, sulla qualità e le caratteristiche degli edifici e sugli spazi urbani da inserire nell’area e soprattutto sul come avrebbe potuto svilupparsi il Parco Urbano che avrebbe dovuto realizzarsi sul 51% dell’area.
Nel corso degli anni la Politica cittadina ha cambiato rotta, o meglio sarebbe dire, gli interessi del mattone hanno avuto il sopravvento, e, a questo percorso di partecipazione non si è più dato seguito, anzi, dalla Giunta Gilli in poi, si è scelto di ignorare quanto era emerso in quel progetto di riutilizzo. Il Parco Isotta è diventato pian piano una chimera e si è edificato senza più considerare l’importanza e le ricadute ambientali dell’intero comparto sulla città e soprattutto quali fossero gli obbiettivi da raggiungere perché i saronnesi ne avessero beneficio.
I temi di allora sono ancora attuali, in una città urbanizzata all’80% , con una densità abitativa di oltre 3700 abitanti x km quadrato, queste aree sono l’unica occasione per parzialmente riequilibrare il rapporto verde – edificato. La possibilità che la superficie a verde fosse al 51 % era stata già individuata come l’obbiettivo principale da raggiungere, lo slogan: riqualificare le aree dismesse per riqualificare la città, era un credo comune, diffuso tra i politici e i cittadini in nome dell’interesse pubblico.
Oggi dell’interesse pubblico si sono perse le tracce, non si parla più dello scavalco dei binari, che avrebbe permesso la congiunzione delle aree ex Isotta con il centro storico e il grande parco pare più un area di servizio al costruito.
La Società Saronno Beni Comuni con la “chimera” di Brera ha confuso le acque, mischiando le questioni ambientali con gli interessi economici, trasformando la chimera di Brera come la unica risoluzione alla decadenza della città.
Oggi svanita l’ipotesi Brera sulle aree dismesse rimangono solo i metri cubi di terziario, residenziale e commerciale, con la delibera di indirizzo fatta dalla Giunta Airoldi nel mese di aprile, e, con il piano integrato d’intervento abbozzato da Ferrovie Nord Spa e Saronno Beni Comuni Srl, l’ipotesi che l’unico interesse in campo per il recupero delle aree sia quello privato, traspare dai silenzi della maggioranza che più che governare le trasformazioni urbanistiche nell’interesse della città, sembra a riguardo senza idee.
Bene hanno fatto alcune forze di opposizione a richiamare l’attenzione dei saronnesi sui temi urbanistici, il recupero delle aree dismesse può migliorare la qualità urbana come può peggiorarla e non va delegato esclusivamente agli interessi dei privati, meno che meno lasciato solo in mano agli addetti ai lavori.
Negli ultimi vent’anni allo sviluppo quantitativo dell’edilizia , non è corrisposto un analogo sviluppo complessivo della città. Le aree dismesse possono migliorare il livello di qualità degli spazi urbani e quindi anche la qualità della vita dei cittadini. Non perdiamo l’occasione, ora che un tavolo di confronto tra privati e Comune può essere avviato, ma facciamolo con la massima trasparenza, partecipazione e ascolto, per far si che il riutilizzo di queste aree sia a vantaggio dell’intera città.
Questa è la scommessa e l’obbiettivo che dovrebbero avere le forze politiche cittadine, in nome del bene comune e in bene per la città. Mi auguro che si sappia cogliere questa occasione.
(foto archivio)
08072023
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Commenti
Ormai nascono “statisti” e comitati come funghi!…
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Il vero problema è che muore la società e che la gente guarda solo i propri interessi e se frega degli altri.
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il vero problema che questi statisti e questi comitati sono aria fritta… Non vedo legami alla sua catastrofica visione (non sarà pure lei un notuttista?)
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Menomale che c’è chi pensa che va tutto bene. L’ottimismo è alla base della vita.
Poi però c’è gente che la vita la perde per malattie, inquinamento o altro che potrebbe essere conseguenza di scelte fatte da statisti di comitati di aria fritta…. Ma a pensarla così si è notuttisti, complottisti….. è facile così.
Ogni nostra azione avrà una consegna sulla società e credo che non vada bene continuare a non vedere e a farci solo i cacchi nostri privati senza pensare alle ricadute sulla società.
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I sognatori di parchi si mettano l’ anima in pace.
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Più che si “mettano” direi si “dimettano” l’anima in pace 🙂
Ma lo capite o no che sono proprietà private? Se applicano il piano regolatore, sono a posto. I padroni siete voi??? Comprate l’area, poi vediamo. Ah già, non avete i soldi…
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Sono tutti imprenditori coi soldi degli altri
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Se sono proprietà private perché hanno messo in mezzo il comune? Perché hanno sensibilizzato i cittadini con incontri? Perché sono state tirate in ballo alle elezioni con la storia di Brera?
Io vorrei capirlo, me lo spiega lei?
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Perché le concessioni edilizie le rilascia il Comune, no? Che poi un privato si voglia fare pubblicità con faraonici incontri pubblici… fatti suoi e di chi ci crede
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