Dalla stampa 3D alla plastilina: intervista ad Andrea Leanza mago degli effetti speciali “made in Saronno”
10 Gennaio 2020
SARONNO – Un anno di lavoro ma soprattutto “tanto studio e tante persone preparate perché lavorare con chi ha le competenze fa crescere anche te” hanno permesso al saronnese Andrea Leanza di trasformare Pierfrancesco Favino in Bettino Craxi per il film Hammamet.
Un’avventura che è iniziata dopo il lavoro che il saronnese, con Federica Castelli, ha fatto come applicatore del trucco nella squadra di Lorenzo Tamburini nel film “Il Traditore” sempre con Pierfrancesco Favino. Per Hammamet però il lavoro è stato diverso: “Non siamo partiti da un calco della testa dell’attore ma una scansione 3D. Le protesi coprivano completamente la pelle dell’intera testa e collo dell’attore e quindi non c’era la necessità di imitare i suoi pori naturali”.
Di studio comunque ce n’è stato tanto per creare sculture e protesi: “Abbiamo studiato a fondo la fisionomia del personaggio cercando di trovare il giusto bilanciamento con quella dell’attore scolpendo le nuove forme in plastilina, per poi realizzare stampi e protesi di ogni parte dalle labbra alle palpebre senza dimenticare le guance e i denti. Sono stati realizzati 5 provini nei mesi prima delle riprese e le sculture sono state rifatte altrettante volte”.
Terminata la preparazione durata quasi un anno è arrivato il momento di girare: “La prima settimana siamo stati all’ex Ansaldo di Legnano e poi in Tunisia spesso proprio nella villa di Craxi”. Ogni giorno i primi ad iniziare a lavorare erano proprio Andrea e Federica Castelli con l’aiuto di un’assistente (si sono alternate, Elisabetta Zanieri e Denise Boccacci): “Servivano 4 ore di trucco più il tempo dei costumi ed anche un’ora al termine delle riprese per struccare Favino”. Il saronnese ha dovuto studiare un piano anche per prendersi cura della pelle dell’attore: “Per attaccare le protesi si usa un adesivo chirurgico che va rimosso con cura con pennello ed oli. Per prenderci cura della pelle di Favino abbiamo studiato un piano di idratazione ad hoc”.
“La sfida non è solo ricostruire la somiglianza ma lasciare trapelare l’attore – conclude Leanza – e soprattutto dargli modo di usare tutte le espressioni e la propria capacità interpretativa sotto il trucco. Sono come sempre un autodidatta ma certo lavorare con persone capaci di permette di crescere e imparare e dare sempre il meglio”.
Dai video che nelle ultime ore hanno incuriosito i lettori è evidente il bel rapporto che si è creato con Favino: “E’ davvero un grande professionista. Ha una grande attenzione per tutti coloro che lavorano sul set. E’ attento alle esigenze di tutti ma sempre pronto alla battuta. Scherzando diceva che vedeva più me di sua moglie. Il clima era di grande professionalità ed impegno ma con una leggerezza che consentiva di dare il meglio”.
Negli ultimi mesi Andrea e il suo team sono stati alle prese con la realizzazione di vari effetti di trucco per diverse produzioni, tra le quali la serie Curon, in uscita prossimamente su Netflix Italia. Al momento Andrea è già all’opera su un’altro progetto con Sky.
Dall’inizio del 2016, dopo vari anni all’estero, è tornato ad abitare a Saronno, dove la sua famiglia vive dal 1986. In città ha anche il suo laboratorio creato in collaborazione con Spazio Must: “In molti mi chiedevano lezioni ed avendo bisogno di uno spazio si sono proposti di aiutare. Grazie a quel pretesto si è creata una bella amicizia e collaborazione che dura da ormai più di 3 anni. Abbiamo anche in progetto di creare assieme prossimamente un percorso formativo da inserire all’interno dei corsi proposti dalla scuola”.
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