Varianti Pgt, Marta Gilli: “Non ci sono atti dovuti. No alle scelte che imbruttiscono la città”
20 Dicembre 2020

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale Marta Gilli (Con Saronno) dal titolo “Stop all’indiscriminato consumo di suolo: la democrazia è dialogo, confronto e libertà di voto”.
Lunedì sera, il consiglio comunale sarà chiamato a prendere una difficile decisione con riguardo ai progetti di piano attuativo, rispettivamente, di Via San Francesco/Via Sabotino e di Via Volta.
Trovo giustificate le perplessità che, di recente, il consigliere Mauro Rotondi ha manifestato, sulle pagine di questo quotidiano, nei confronti di questi progetti in variante al Pgt. Non condivido, però, le conclusioni, che sembrano adombrare un esito scontato, come se qualcuno costringesse i consiglieri ad esprimere un dato voto e non altro. Nessuno può imporre, aprioristicamente, a questo consiglio di ratificare le scelte confezionate dalla precedente amministrazione. La democrazia è dialogo, confronto e, infine, libertà di voto.
Pur nel contesto di un procedimento malamente disegnato dalla legge regionale di governo del territorio, è nostro dovere votare soluzioni che arricchiscono la nostra comunità e non certo quelle che, volgendo lo sguardo al solo profitto, la impoveriscono e imbruttiscono, versando ulteriore cemento sul futuro della nostra città.
Del resto, se così non fosse, se fossimo cioè veramente costretti ad assecondare le scelte del passato, dovremmo anche spiegare ai nostri concittadini, che ci hanno eletto come alternativi alla precedente maggioranza, come mai chi ha speso belle parole durante la campagna elettorale, poi, nei fatti, si adegui alle scelte preconfezionate dai predecessori. Il teorema che l’approvazione consiliare sia un atto dovuto è, in realtà, un pretesto, che può servire solo ad alleggerire i consiglieri dal peso della loro responsabilità politica.
Nel merito, non è affatto vero che il progetto relativo al supermercato di via San Francesco/via Sabotino sia senz’altro coerente con gli obiettivi generali di riqualificazione urbana e, quindi, senz’altro meritevole di approvazione. Ci dobbiamo ragionare sopra con attenzione. Non a caso, l’adozione di questo progetto, nella delibera del 30/04/2020, passò con il voto contrario, tra l’altro, dei consiglieri Francesco Licata del Pd e Franco Casali di Tu@Saronno e con l’astensione di Ilaria Pagani del Pd.
Questo progetto, infatti, stralcia i fabbricati posti lungo Via San Giuseppe che, dunque, restano nella condizione in cui si trovano. Non vengono realizzati gli obiettivi del PGT vigente di rigenerazione dell’ambiente tramite l’introduzione di aree a verde e piantumazioni nell’area verde esistente, che anzi viene cementificata. E anche alcune delle osservazioni che sono state presentate da due attenti concittadini non sono facilmente superabili con la solita cieca retorica di chi non vuol vedere come stanno realmente le cose. Neppure la cessione del “Parco degli Alpini”, ad onor del vero, può compensare la perdita del verde, perché l’area che si vorrebbe cedere al Comune è già area verde, quindi il saldo in termini di quantità e qualità di verde sarebbe, comunque, negativo. Un’area, peraltro, quella del Parco degli Alpini, che da trent’anni viene curata e gestita a spese nostre, benché di proprietà altrui, sicché pare anche un beffa che ora ci venga proposta in cambio delle varianti al PGT, in quanto quell’area ha un valore solo perché noi l’abbiamo manutenuta finora.
Diversa e meno gravosa per il territorio è, invece, la variante proposta dal progetto relativo a Via Volta. Infatti, l’adozione di questo progetto, nella delibera del 29/04/2020, passò con l’astensione e non con il voto contrario dell’opposizione. Quindi, evidentemente, si sono viste minori criticità.
Qui, siamo al cospetto di una variante al Pgt dovuta a una minore cessione di aree pubbliche, a una minore quota di non residenziale e una maggior quota di residenziale e, infine, a una minore superficie drenante. Ma qui, quantomeno, in cambio delle varianti, abbiamo riordino e riqualificazione dell’area, del relativo tratto del torrente Lura, la realizzazione di una pista ciclopedonale, di un parcheggio pubblico e la riqualificazione degli orti urbani e del parcheggio esistente in via Don Bellavita. In questo caso, dunque, pur in un contesto di varianti al Pgt, il saldo sembra positivo. Ma, anche in questo caso, un confronto sereno in seno al Consiglio potrà portare utili argomenti per una migliore scelta.
Non posso, infine, non ricordare come non solo nel programma “Gilli Sindaco” campeggiava un sonoro «Stop al consumo di suolo», ma anche nel programma di Augusto Airoldi «L’azzeramento del consumo di suolo risulta essere un obiettivo imprescindibile di ogni piano e in particolare per quello di Saronno, città che nel passato è stata oggetto di un consumo eccessivo a discapito di una adeguata presenza di aree verdi e drenanti» e, infine, anche nel programma di Obiettivo Saronno era chiaramente delineata una «riduzione del consumo del suolo».
Spero che queste mie riflessioni aprano a un confronto sereno e portino, a me per prima, consiglio.
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Commenti
Il cittadino saronnese è consapevole che l’atto pubblico quale una delibera del Consiglio Comunale, sia essa approvata o disapprovata, abbia valenza politica ed economica, oltre a doverla rapportare anche con i vincoli burocratici di cui si debbano rispettare le procedure. Sono le responsabilità dei politici che andrebbero analizzate e valutate se assunte per il bene comune. Ogni trattativa tra pubblico e privato ha da sempre la possibilità di essere rimodulata e condivisa tra le parti, anche in funzione di una visione futura della città. Ciò che benevolmente è stato reciprocamente concesso in passato per convenienza, va valutato non solo l’aspetto economico ma, con obiettività e coscienza, l’effetto benefico che ha avuto finora la Comunità.
Un posizione da condividere in pieno. O a Saronno si assume fino in fondo una posizione radicalmente nuova in materia urbanistica o la città finisce male. Gli “atti dovuti” sono un segno di ipocrisia e debolezza. E’ vero che il rifiuto potrà provocare la reazione legale del privato. Ma tra la libera volontà del Consiglio che rifiuta l’atto dovuto e la reazione legale del privato ci stanno la Giunta e il Sindaco che si siederanno col privato a cercare soluzioni più avanzate di comune accordo.
Di figli “ribelli” ne abbiamo a sufficienza… Passerei ad altro.
Dice tutto e dice nulla. Come Rotondi.
papà che dice?
Gilli Marta è un’ambientalista? Vuole X caso iscriversi a Lega Ambiente?Comunque complimenti il coraggio e la completezza nella trattazione dell’argomento
Condivisibili gli intenti dell’intervento. Purtroppo la realtà è che il piano è stato approvato dalla precedente amministrazione e bocciarlo in toto significherebbe sostenere una causa sicuramente persa contro l’attuatore con conseguente grave danno economico per il comune.
Speriamo che si ottengano almeno consistenti miglioramenti rispetto al vergognoso progetto iniziale.
Brava.
I consiglieri Rotondi e M. Gilli hanno il merito di sollevare alla cittadinanza tute le perplessità legate alle varianti
E gli ecomostri di via monte grappa, 12 piani in una zona di sensi unici con una viabilità già compromessa, forse bisognerebbe variare qualcosa
Complimenti! Ineccepibile. ???
Saronno diventerà come una città dei Maya. Sepolta dalla fitta giungla! 🙂
La città si è incementata nell’era Sindaco Gilli. Quindi di cosa stiamo parlando.
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Magari la figlia pensa in modo diverso..