Ospedale, ecco la lettera dei 18 sindaci alla Moratti: “Serve progettualità”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera sull’ospedale di Saronno firmata da 18 sindaci del comprensorio (Saronno, Bregnano, Caronno Pertusella, Ceriano Laghetto, Cirimido, Cislago, Cogliate, Gerenzano, Lazzate, Limido Comasco, Lomazzo, Misinto, Mozzate, Origgio, Rovellasca, Rovello Porro, Solaro, Turate e Uboldo) indirizzata all’assessore Moratti, ad Emanuele Monti presidente commissione Sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia e a Eugenio Porfido direttore generale Asst Valle Olona
Gentile dott.ssa Moratti,
con la presente ci troviamo a scriverLe per informarla in merito alla situazione di grave difficoltà ed incertezza in cui versa il Presidio Ospedaliero di Saronno, situazione che è fonte di grande preoccupazione nostra e dei cittadini che siamo chiamati a rappresentare.
Le criticità più evidenti e che richiedono un intervento urgente sono: carenza di organico dell’Anestesia e Rianimazione, criticità emersa in concomitanza con l’emergenza Covid-19, carenza di organico e anche strutturale del Pronto Soccorso, scomparsa di fatto di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Oncologia (eccezion fatta per il day hospital) che se in questo periodo hanno fatto spazio ai pazienti Covid, dall’altro hanno sostanzialmente azzerato la fruibilità di questi servizi da parte della cittadinanza, seppur riconosciamo che in merito a Ostetricia e Ginecologia le cause sono più di natura sociale che di scelte tecnico-burocratiche.
Emerge dai fatti che l’ospedale è, ad oggi, in uno stato di grande ridimensionamento; situazione non attenuata dalle recenti acquisizioni di nuove apparecchiature, perché qualsiasi ambito, anche solo diagnostico poliambulatoriale, si regge sulla qualità di tali macchinari. Quella cui assistiamo sgomenti è una assenza di progettualità in grado, anche solo, di far recuperare al nosocomio le capacità pregresse, conformi ad un presidio di primo livello.
Ci teniamo ad evidenziare che il bacino d’utenza del nostro ospedale è di circa 180.000 persone, quindi ampiamente superiore alle 150.000 richieste per disporre di un ospedale di primo livello. Inoltre il nostro ospedale, situato in posizione strategica, serve ben quattro province: Varese, Como, Monza e Milano; ipotizzare quindi una cancellazione di servizi primari, o comunque non intervenire sulle criticità evidenziate, cagionerebbe un danno a tutto il territorio di Saronno e delle provincie elencate in precedenza.
Possiamo quindi considerare che la presenza a Saronno di un ospedale con le funzioni di primo livello risponda ai criteri gestionali di appropriatezza delle prestazioni sanitarie e che non si trova ad interferire con altre strutture della zona, in particolare con quelle di un futuro ospedale Busto-Gallarate la cui entrata in funzione, peraltro, non sembra essere prevedibile a breve e la cui raggiungibilità con il mezzo pubblico da parte dei cittadini del saronnese risulta, oggi, disagevole se non alquanto problematica per gli anziani e i diversamente abili.
Riteniamo necessaria la rapida presentazione di un progetto complessivo di sviluppo, sia a breve sia a medio termine, che fissi obiettivi chiari, tempi per raggiungerli, risorse necessarie e che illustri le modalità di ottenimento di tali obiettivi.
Progetto di sviluppo che porterebbe ad una diversa valutazione della struttura, aumentando anche l’attrattiva professionale per chi vorrebbe lavorarci.
La condizione attuale del nosocomio saronnese è ormai tale che continuare a non fare equivale ad assumersi la responsabilità di accettare il suo drastico ridimensionamento e quindi la sua dissoluzione.
Da ultimo riteniamo opportuno che il piano regionale di rete ospedaliera e territoriale possa essere reso pubblico. Questo permetterebbe agli amministratori una idonea programmazione sanitaria confezionata al meglio alle esigenze territoriali.
In quanto Sindaci del bacino territoriale la cui popolazione afferisce al Presidio Ospedaliero di Saronno, con questa lettera, chiediamo all’Assessore al Welfare di Regione Lombardia un pronunciamento chiaro, in tempi ormai necessariamente rapidi, sul futuro dell’Ospedale di Saronno.
Da ultimo auspichiamo che tale pronunciamento metta in grado, da subito, le direzioni di ASST Valle Olona ed ATS Insubria di attivarsi per arrestare il declino del nosocomio e presentare ai nostri cittadini il necessario progetto di rilancio.
In attesa di riscontro, ci è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
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Commenti
Se invece di essere tifosi, imparaste a leggere tra le righe, quella lettera sacrifica l’ostetricia al calo demografico. Nn c è niente da fare il problema non sono i politici, ma i cittadini…..
La progettualità in regione ce l’hanno eccome… e si è già capito da anni qual è.
Non serve a molto una lettera se poi si vota sempre per queste persone sapendo quali sono i piani.
Complimenti. Si vede (finalmente) qualcosa di concreto. Molto bene
Ora si attendono i commenti di tutti quei leghisti che inevitabilmente avranno da ridire comunque e che proporranno, per appiglio concettuale, le dimissioni di quei Sindaci leghisti del territorio che hanno sottoscritto l’istanza. Sarà smaltito il livore?
Bene finalmente una lettera che ha senso, meglio tardi che mai, cari Sindaci continuate su questa strada e non abbiate paura a cantarne 4 ai signori che governano male la nostra Sanità in Lombardia.
Che differenza con la ex amministrazione saronnese principalmente improntata ad una sorta di allegra e spensierata festa paesana…e la “progettualità” riguardava le demolizioni: l’ex asilo di via Manzoni, i bagolari di via Roma…ignorando completamente gli essenziali problemi della città, tra questi il nostro ospedale!
Visto che anche i sindaci della Lega hanno sottoscritto la lettera, il fatto è da considerare una “confessione”: la situazione del nostro ospedale è drammatica e la Regione Lombardia, a guida leghista, deve urgentemente intervenire!
Bravo Airoldi! Questa è la risposta concreta a tutti coloro che da settimane parlano ” a vanvera” !!
Fa sorridere che venga firmata da sindaci che appartengono al partito che ha volutamente distrutto la sanità pubblica in favore di quella privata
Nn fa ridere. Il diritto alla salute deve essere apolitico. Nnesite destra sinistra o centro. Che palle.
Concorso ma rilevo che una parte politica precisa ha distrutto il sistema sanitario pubblico
Secondo me invece è proprio questa la buona notizia.
Concordo, buona notizia che i sindaci leghisti del saronnesi non siano tutti supini ai vertici del proprio partito come Fagioli