La denuncia del Comitato viaggiatori: “Ancora una volta la linea S9 per la Brianza soppressa senza un perché”
SARONNO – “Per più di un mese, i collegamenti S9 tra Saronno e Seregno, passando per Ceriano Laghetto e Cesano Maderno, saranno interrotti senza un servizio autobus sostitutivo”. L’annuncio arriva da Andrea Mazzucotelli portavoce del Comitato Viaggiatori Tpl Nodo di Saronno che riaccende i riflettori su una nuova riduzione di servizio.
Mazzucotelli parte dal principio: “Terminate (speriamo) le fasi più acute della pandemia, la programmazione ferroviaria riprende con i ritmi consueti e ci avviciniamo al cambio orario nazionale del 13 giugno. È usuale che l’orario sia grossomodo definito con un mese di anticipo, almeno per quanto riguarda le variazioni più significative.
Il risultato è che Trenord ha già reso disponibili sul proprio sito gli orari ufficiali concordati con Regione Lombardia fino al giorno 11 dicembre 2021. Non è presente alcun disclaimer circa l’aggiornamento in corso degli orari che si intendono quindi confermati tal quali e definitivi. Non essendo stato comunicato l’elenco delle variazioni già decise, le corse eliminate dalla programmazione vengono scoperte soltanto andandole a cercare puntualmente con tanta buona volontà, o scoprendole “per caso””.
Una ricerca che il Comitato saronnese ha svolto: “Quello che abbiamo potuto accertare finora è che dal giorno 18 luglio 2021 al giorno 29 agosto 2021 compresi, per più di un mese, i collegamenti S9 tra Saronno e Seregno, passando per Ceriano Laghetto e Cesano Maderno, saranno interrotti senza un servizio autobus sostitutivp. Questo costringerà i viaggiatori saronnesi che per motivi ambientali, economici, o personali non volessero utilizzare l’automobile a recarsi a Ceriano Laghetto esclusivamente a piedi o in bicicletta (le linee bus z115 e z161 sono anch’esse sospese in agosto); a recarsi a Cesano Maderno in bicicletta oppure via Milano Bovisa con aggravio di tempo e spesa; a recarsi a Seregno via Milano Garibaldi/Centrale affrontando maggiore rischio di assembramento oltre che con aggravio di tempo e spesa; a raggiungere la Valtellina con cambio a Milano Centrale invece che a Monza affrontando maggiore rischio di assembramento oltre che con aggravio di spesa”.
Dura l’analisi di Mazzucotelli: “Tutto questo per una decisione di cui Regione Lombardia non ha preventivamente comunicato i motivi e che al momento siamo costretti a recepire come arbitraria, anche se certamente non escludiamo che un motivo tecnico possa esistere (soltanto non ci è stato comunicato), senza dimenticare che l’attivazione della linea Saronno-Seregno, vittima negli ultimi anni di continue limitazioni al servizio, ha avuto un costo di circa 75 milioni di euro. Non è neanche possibile verificare in modo esaustivo se vi siano altre corse o intere linee tagliate”.
Al di là del problema della soppressione c’è dunque quello della comunicazione: “Da dieci anni i comitati dei viaggiatori (il nostro da cinque) sono a disposizione della Regione in queste fasi per dare un riscontro tempestivo agli oraristi, ma anche per approfondire insieme i motivi delle scelte più difficili e delle necessità incombenti così poi da riportarli in termini più semplici agli altri viaggiatori, massimizzando così la consapevolezza di tutti sul tema.
Nel corso degli anni, Regione Lombardia ha apparentemente smesso di considerare i comitati come una risorsa riducendo via via il preavviso con cui i contenuti del cambio orario venivano presentati e la possibilità di dare un riscontro.
In occasione della pandemia, la Regione ha interrotto la quasi totalità dei canali comunicativi, formali e informali, con i comitati dei viaggiatori e dunque con i cittadini che utilizzano il treno per lavorare, studiare o svagarsi. A più riprese i comitati dei viaggiatori hanno congiuntamente sollecitato la ripresa del confronto mediante Posta Elettronica Certificata senza ottenere alcuna risposta nemmeno di cortesia
Il confronto di Regione Lombardia con gli utenti deve riprendere al più presto anche per metterci nelle condizioni di spiegare a nostra volta a quanti più cittadini possibile perché i treni che utilizzano vengono eliminati.
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Commenti
Questione di interpretazioni.
La foto del cartello dice ferma in tutte le stazioni.
Ovvero ferma nel senso che nemmeno parte.
Purtroppo c è poco da ridere. Tanti discorsi ma siamo sempre messi male con trenord
Monti se ci sei batti un colpo