Il comitato per l’ospedale e la sanità pubblica ha deciso sulla querela al sindaco Airoldi: ecco la scelta e le motivazioni
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del comitato il Saronnese per l’ospedale e la sanità pubblica in seguito alla possibile querela al sindaco Augusto Airoldi in merito alle sue dichiarazioni sulla consegna della lettera in Municipio inerente all’ospedale del 26 maggio.
QUI LA LETTERA CONSEGNATA DAL COMITATO IL SARONNESE PER L’OSPEDALE E LA SANITA’ PUBBLICA
QUI LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO A RADIORIZZONTI
QUI IL RESOCONTO DE ILSARONNO DELLA CONSEGNA
QUI LA REPLICA DI GUAGLIANONE ALLE ACCUSE DEL SINDACO
In questi giorni scadono i tre mesi da quando il sindaco di Saronno – a seguito della consegna in presenza di giornalisti di una lettera del comitato Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica – reagi’ con scatto improvviso, negandosi al colloquio e obbligando all’uscita dal suo ufficio i latori.
All’indomani, a mente fredda, con esternazioni radiofoniche, parlando di “irruzione” nel suo ufficio affermava che il comitato aveva usato “violenza politica”, tipica nel nostro Paese di “mafiosi, fascisti e brigatisti”.
Parole pesanti come pietre.
Sproporzionate ai fatti accaduti, come dimostrerà il “fact checking” della stampa presente, che smentiva categoricamente la modalità dell’irruzione sostenuta da Airoldi.
Parole, quelle di Airoldi, degne di querela, che molte cittadine e cittadini, anche con competenza giuridica, ci consigliarono di fare, a difesa dell’onorabilita’ dei componenti del comitato e a stigma di un comportamento non adeguato al ruolo di Primo Cittadino.
Una querela che tuttavia abbiamo deciso di non portare avanti: i termini sarebbero scaduti in questi giorni.
Desideriamo spiegare ai cittadini perché non abbiamo scelto la via giudiziaria e provare ad iniziare una riflessione con le persone non ottenebrate dal fideismo partitico su come dovrebbe essere il rapporto tra cittadini e istituzioni, partendo dal nostro punto di vista.
Intanto non desideriamo distrarre i cittadini dall’essenza del problema: la chiusura o privatizzazione dell’ospedale e della sanità nel Saronnese. Una querela offrirebbe il destro a chi non vuole parlare delle ambigue (e perciò pericolose) prese di posizione sull’ospedale di soggetti come il cosiddetto “Asse del volontariato” (Saronno Point ONLUS, CRI e LILT) che, di fatto, sostituiranno lavoro retribuito dentro l’ospedale: annuncio dato a luglio alla presenza del sindaco di Saronno; o come la Fondazione “Saronno in Salute” del gilliano (e dunque alleato della maggioranza) Librandi, che dentro l’ospedale pubblico intende introdurre capitali privati.
Inoltre riteniamo che il sindaco sorretto da una giunta e una maggioranza di governo che si definivano inclusive all’atto del loro insediamento (quando i suoi componenti erano piuttosto diversi da quelli attuali) dovrebbe rispettare i termini di legge (30 giorni) e rispondere a domande sul futuro di ospedale e sanità nel Saronnese rivoltegli ufficialmente il 26 maggio, senza dover aspettare i solleciti e le interpellanze dei consiglieri comunali.
Infine, riteniamo che un buon dialogo tra cittadini e amministrazione comunale accomunate dagli stessi obiettivi sul tema della sanità territoriale possa solo portare migliori risultati rispetto alla disastrosa situazione attuale: ma a questo punto ci viene il sospetto che gli obiettivi non siano così comuni…
Vuoi ricevere le principali notizie in tempo reale?
Su Whatsapp invia il messaggio “notizie on” al numero + 39 3202734048
Su Telegram cerca il canale @ilsaronnobn o clicca su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche la newsletter: clicca qui per info e iscrizione