Saronno: arrestato finto carabiniere. Truffa da 30 mila euro a pensionata
SARONNO – I fatti sono del pomeriggio di mercoledì 13 marzo, a Saronno; la vittima una signora sessantanovenne del luogo. Persuasa telefonicamente dalle parole e dalle pressioni telefoniche di un sedicente “maresciallo dei carabinieri” e in seguito da un complice, ha aperto la porta di casa e dato ad un “collaboratore” del sedicente maresciallo ben 30.000 euro tra contanti e monili di rilevante valore, dinanzi ad una richiesta per far fronte a presunte spese legali. Alla donna, infatti, il “maresciallo” aveva riferito che un suo congiunto aveva causato un grave incidente stradale con un ferito, e che se quest’ultimo non fosse stato subito risarcito, sarebbe scattato l’arresto.
Il complice del “maresciallo” ha dunque preso soldi ed ori e se n’è andato da casa dell’anziana ma il suo atteggiamento sospetto è stato notato da una pattuglia dei carabinieri, una auto civetta con personale in borghese: c’è stato il controllo, sono stati trovati denaro e gioielli e rapidamente è stato chiarito l’accaduto: l’arrestato è stato trasferito nel carcere di Busto Arsizio.
Come operano i truffatori
La trama, per questo genere di truffe, è quasi sempre la stessa: un non meglio precisato maresciallo dei carabinieri, ovviamente finto, contatta telefonicamente la potenziale vittima raccontando che un congiunto è stato coinvolto in un sinistro stradale, nel quale ha provocato gravi lesioni ad un’altra persona e per questo rischia l’arresto. Salvo che, e qua parte la truffa, la parte lesa non venga immediatamente risarcita del danno subito, anche parzialmente. A quantificare la somma di denaro è sempre un’altra persona, un complice che, dopo l’introduzione del caso fatta dal finto militare, contatta l’anziana vittima telefonicamente o talvolta anche di persona. A quel punto l’ultimo atto: facendo leva sulla sua vulnerabilità e sugli affetti familiari, il finto carabiniere o la persona che si spaccia come un suo collaboratore e che si presenta alla porta, si fa consegnare dalla vittima tutto il denaro ed i valori che la persona anziana custodisce in casa, dileguandosi subito dopo. Di massima, i malfattori colpiscono nella fascia oraria diurna che va dalle 10 alle 18, soprattutto dei giorni feriali. Questo scenario è proprio quello che si è verificato in questo caso a Saronno.
16032024
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Commenti
Good to know. Thank you for reporting.
Ennesimo caso, a noi mesi fa con l’aggiunta del mio presunto avvocato che contattava mia madre mentre io sarei stato trattenuto dai”Carabinieri”…non c’è cascata!
Oppure suonando alla porta di persone anziane malate spacciandosi col cognome di un condomino per sapere come sta in salute
Saronno è venuta una città INVIVIBILE dobbiamo fare girare giorno e notte le FORZE DELL’ORDINE altrimenti qui non si può più andare avanti è uno SCHIFO con un SINDACO che pensa solo alla CHIESA