Bufera Saronno Sette: Sala (Lega) attacca Licata e Airoldi
SARONNO – “Una tempesta in un bicchier d’acqua, una bufera vista da pochi. Eppure una replica è doverosa”.
Inizia così la nota del segretario della Lega Claudio Sala in merito alla bagarre provocata dalla scelta dell’Amministrazione comunale di utilizzare il settimanale comunale Saronno Sette non solo per avvisi e comunicazione ma anche per informazioni su delibere e provvedimenti presi dalla maggioranza. Una vicenda che ha tenuto banco nell’ultima settimana nel mondo politico saronnesi tanto da registrare interventi nell’ordine dei consiglieri comunali Francesco Banfi, Franco Casali, Alfonso Indelicato del presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli, del suo predecessore Augusto Airoldi e del capogruppo del Pd Francesco Licata.
“Il capogruppo del Pd Licata – esordisce Sala – dovrebbe fare un serio esame di coscienza prima di esternare tutta la sua frustrazione; forse brucia ancora l’espulsione dal consiglio comunale per le sue intemperanze da ultras calcistico, o forse è la semplice ammissione dell’impotenza di un Pd privo di opportunità di fronte ad un’amministrazione ottimamente impegnata a migliorare la città e riparare ai disastri lasciati dalla giunta Pd.
Quel despota e maestoso dittatore del presidente del Consiglio è tanto cattivo da aver accolto un emendamento del Pd, in fase di commissione, volto a consentire la sostituzione del capogruppo nelle riunioni della conferenza dei capigruppo. A pensar male si fa peccato, ma a posteriori viene da domandarsi se quell’emendamento fosse così fortemente voluto dal Pd “ad personam” per consentire al vero capogruppo Gilardoni di partecipare alle riunioni al posto di Licata. Il capogruppo formalmente espresso dal Pd finora è risultato assente in tutte le riunioni della conferenza dei capigruppo dimostrando un totale disinteresse per la vita amministrativa, dimenticando di giustificare le assenze e inviandole con tono polemico dopo diversi solleciti. Licata ripetutamente dimostra di non conoscere o non voler rispettare il regolamento del consiglio comunale e viene a pontificare per una frase estrapolata da un più ampio contesto: sempre a giocare ad interpretare le parole a proprio uso e consumo. Licata potrebbe dedicare il suo prezioso tempo a studiare il regolamento del consiglio e meno tempo alle sterili polemiche da bar: si ricordi che il ruolo di capogruppo e consigliere impone serietà sempre, ma soprattutto in consiglio comunale dove troppo spesso si atteggia a tifoso da stadio”.
E dopo l’attacco entra nel vivo della questione: “Dire che la pagina 7 del Saronno Sette è a disposizione del presidente del consiglio comunale significa che il presidente si assume la responsabilità dei contenuti pubblicati in quello spazio; non vuol dire che è uno spazio usato arbitrariamente a favore di un partito o che il presidente si arroga il diritto di fare quello che vuole. Più semplicemente le comunicazioni istituzionali del consiglio comunale sono sotto la responsabilità del presidente del consiglio che, fino a prova contraria, rappresenta tutti indistintamente. Non si capisce dove Licata intraveda nel Saronno Sette un organo di partito. È forse stato concesso spazio a commenti trionfalistici della Lega? No. Sono forse stati pubblicate valutazioni di parte o più semplicemente si è fatto un servizio a favore dei saronnesi? La risposta è ovvia: informazione imparziale e inconfutabile esposta in modo chiaro ed immediato. Non posso che applaudire all’operato del Presidente del Consiglio, migliore senz’altro di chi lo ha preceduto”.
Sala replica anche ad Airoldi: “A proposito dell’emerito Presidente Airoldi che è intervenuto recentemente sulla presunta mancanza di terzietà di Raffaele Fagioli ed i suoi richiami alla Costituzione: da che pulpito viene la predica! Airoldi che, terzo e imparziale, ha sempre lasciato parlare i consiglieri del Pd senza vincoli di tempo e spesso stoppato le minoranze con metodi poco ortodossi. Airoldi che, terzo e imparziale, è sempre stato sbilanciato a favore del sindaco e della giunta censurando gli interventi dei consiglieri leghisti negandone i diritti sanciti dalla costituzione, dalle leggi e dai regolamenti.
Airoldi che, terzo e imparziale, non è mai stato in grado di programmare un calendario dei consigli comunali dovendosi rimettere ai capricci dei suoi compagni di viaggio.
Airoldi che, terzo e imparziale, non è stato in grado di modificare una virgola dello Statuto e del Regolamento di Consiglio ed ha preferito continuare nella tradizionale libera interpretazione ed utilizzo in deroga degli strumenti a disposizione.
Airoldi che, terzo e imparziale, nel discorso di insediamento ha promesso cose che non ha saputo mantenere se non parzialmente”.
23112018