Lo “spiegone” di Raffaele Fagioli in consiglio comunale. Bacchettato anche il sindaco
SARONNO – Stalci del regolamento, slide con sottolineati i punti salienti degli articoli presi in esame e richiami nominali ai consiglieri con una lunga “tirata d’orecchie” al sindaco Alessandro Fagioli.
Ieri sera ad inizio seduta il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli ha tenuto una sorta di lezione sul regolamento del consiglio comunale “che i consiglieri dovrebbero conoscere ed applicare”. Una scelta dovuta a quanto accaduto nell’ultima seduta dell’assemblea cittadina quando, ha detto Fagioli, “i consiglieri sono andati fuori tema, hanno lasciato l’aula e citato argomenti non consoni al dibattito”. Insomma al numero uno dell’assemblea civica proprio non è andato giù l’andamento della seduta ed i successivi articoli di stampa e così ha organizzato una sorta di lungo “spiegone”.
Armato di un lungo testo, con tanto di dati, date e statistiche, Raffaele Fagioli ha passato in rassegna il regolamento del consiglio comunale sottolineando i punti che, a suo avviso, i consiglieri e il sindaco non avrebbero rispettato. Tante le critiche come il rimando alla necessità di “arrivare preparati senza citare nella discussione voci, indiscrezioni o articoli di stampa ma attenendosi solo a documenti che devono essere letti e studiati prima della seduta”. Ad essere bacchettato oltre al primo cittadino Alessandro Fagioli il consigliere comunale Licata chiamato in causa in diverse circostanze.
Il presidente non ha resistito alla tentazione di togliersi qualche sassolino dalle scarpe come il rimando continuo “alla parentela con il sindaco che non fa piacere” e qualche stoccata all’esposto contro di lui per l’allontanamento dei cittadini durante la seduta di consiglio comunale aperto.
Una “lezione” che non ha piaciuta ai consiglieri comunali a partire da Francesco Banfi (indipendente) che ha lasciato l’aula in polemica con l’intervento del presidente “non ammetto e non tollero che dei consiglieri vengano ripresi per inezie soltanto per non dire che quelli che sbagliano sono il sindaco che usa linguaggio scurrile o i consiglieri di maggioranza che offendono le minoranze. Non ammetto e non tollero che le forme di dissenso debbano essere zittite soltanto perchè portano allo scoperto dei vulnus, delle ferite di cui l’amministrazione e la maggioranza non vogliono parlare.Non ammetto e non tollero che con toni da reprimenda vengano ripresi i comportamenti dei consiglieri “sempre dopo”. Mai accade che si riprenda qualcuno quando i fatti accadono (o sarebbero accaduti). Già, a pensar male si potrebbe dire che ci vuole tempo per arzigogolare una scusa e vestirla da reprimenda da presentare”.
E’ intervenuto per fatto personale Francesco Licata, capogruppo Pd: “Sono esterrefatto e vedo in queste lezioni (l’altra volta anche al consigliere Riva ndr) un intento intimidatorio. Siamo in democrazia e sono libero di dire quello che voglio qui e alla stampa. E’ inammissibile”. Ultimo intervento quello di Franco Casali (Tu@Saronno): “Sono d’accordo con Licata. Siamo in democrazia possiamo non essere d’accordo. Credo che lei (presidente ndr) debba mitigare alcuni comportamenti ma un’altra cosa è dire che non conosciamo il regolamento o non rispettiamo il suo ruolo”.
(per la foto si ringrazia Edio Bison)
01112019